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Zubin Mehta

Firenze, Maggio Musicale Fiorentino: torna Zubin Mehta per due concerti con Sir András Schiff

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Il Maestro Zubin Mehta col pianista Sir András Schiff

FIRENZE – Zubin Mehta è in città e dirigerà due concerti al Teatro del Maggio, nell’ambito dell’81° Maggio Musicale Fiorentino, giovedì 28 e sabato 30 giugno, entrambi con Sir András Schiff al pianoforte.

Un tempo sarebbe stata una notizia quasi di routine, ma, dopo le disdette per motivi di salute dei concerti degli ultimi mesi, tanto in stagione quanto al festival, il ritorno del Maestro nella sua città adottiva è un grande evento.

È arrivato giovedì scorso, accolto in aeroporto da una folta delegazione del Maggio e l’effetto sugli orchestrali e sugli habitués del teatro è stato galvanizzante. Per il concerto del 28 ci sono rimasti pochissimi posti in fondo alla platea; qualcuno di più è disponibile per sabato (ma non moltissimi).

Molte le manifestazioni d’affetto dal vivo e virtuali (attraverso i social) che Mehta ha ricevuto nei giorni successivi all’arrivo, tanto che, per l’entusiasmo, ha deciso di inserire un ulteriore brano nel programma del concerto di giovedì 28 giugno, che originariamente prevedeva solo la Sinfonia n.1 in fa minore, op. 10 di Dmitrij Šostakovič e il Concerto per pianoforte e orchestra n.2 in si bemolle maggiore, op. 83 di Johannes Brahms, e a cui si va ad aggiungere, in apertura, l’Ouverture da «Die Meistersinger von Nurnberg» di Richard Wagner.

Sabato 30 giugno invece Zubin Mehta interpreta, sempre con Sir Andràs Shiff, il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in re minore op.15 di Johannes Brahms e a seguire la Sinfonia n.5 in re minore op.47 di Dmitrij Šostakovič. Ma di questo si dirà a parte, a suo tempo.

Il programma di giovedì 28 giugno

L’ouverture dei “Maestri Cantori di Norimberga” sintetizza e riassume lo spirito e i contrasti dell’azione scenica sino alla finale, solenne celebrazione a lode dell’arte tedesca. Rappresentata per la prima volta a Monaco il 21 giugno 1868, l’opera ebbe, cosa per Wagner consueta, una lunga gestazione, dalla casuale scoperta delle vicende del calzolaio-poeta Hans Sachs, avvenuta a Marienbad nell’estate 1845 leggendo la «Storia della letteratura poetica nazionale dei Tedeschi» del Gervinus, fino al periodo di composizione letteraria e musicale vera e propria, durata quasi sette anni, dal 1861 al ’67.

Opera prima dell’enfant prodige della musica russa di inizio secolo scorso, la Sinfonia n. 1 fu composta da un diciannovenne Šostakovič come saggio per il diploma di composizione al Conservatorio di San Pietroburgo. Nonostante sia la composizione di uno studente, la sinfonia viene notata per l’originalità della scrittura e ne viene organizzata un’esecuzione pubblica nella sala della Filarmonica il 26 maggio del 1926. Il pubblico la accoglie con favore e la sinfonia del giovane talento sovietico valica ben presto i confini del paese, eseguita in giro per il mondo dai maggiori direttori del tempo. Già in questa prima prova sinfonica spiccano alcuni tratti che diventeranno caratteristici del linguaggio di Šostakovič: la predilezione per i ritmi incisivi e gli andamenti di marcia dal tono macabro e ironico, il gusto per soluzioni timbriche insolite e per il lirismo solista di alcuni strumenti e l’inconfondibile guizzo ironico, che gli consentirà di realizzare sempre opere ambigue, capaci di mascherare l’angoscia più cupa dietro l’immagine di un apparente tripudio.

Composto nel 1881, il Concerto n. 2 si bemolle maggiore op. 83 fu definito dallo stesso autore “un gran bel concerto”, e aveva tutte le ragioni per non indulgere alla falsa modestia. Si tratta di una delle opere per pianoforte e orchestra più complesse della letteratura ottocentesca, già a partire dall’imponente struttura di respiro sinfonico, con quattro ampi movimenti in luogo dei canonici tre.

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui, 1)

Giovedì 28 giugno ore 20

Rimasti biglietti da 40, 50 e 60 euro, in vendita anche online

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