Nuovo stadio di Roma, Parnasi ammette: «Ho pagato tutti i partiti»
ROMA – Davanti ai magistrati, Luca Parnasi, il costruttore romano interrogato per quasi 11 ore dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, avrebbe ammesso: «Ho pagato tutti i partiti». Nel corso dell’interrogatorio, l’indagato avrebbe ammesso di avere elargito denaro alla politica per tornaconto personale, per accreditarsi, per avere rapporti.
Dopo la prima tranche di ieri, che si è protratta fino alle 22, oggi, 28 giugno, nuovo confronto tra il costruttore e i pm di piazzale Clodio durato circa cinque ore. L’atto istruttorio si è svolto nel carcere di Rebibbia dove Parnasi si trova detenuto dopo il trasferimento dal San Vittore di Milano. Un atto istruttorio voluto dallo stesso Parnasi e che potrebbe rappresentare un punto di svolta nella maxinchiesta dei pm di piazzale Clodio. L’imprenditore, accusato anche di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, aveva infatti scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip nell’interrogatorio di garanzia, svolto dopo il suo arresto a Milano. Il lungo faccia a faccia con gli inquirenti mirato a chiarire il cosiddetto «sistema Parnasi», ossia quel meccanismo di finanziamento ai partiti, organizzazioni, associazioni e onlus che il 40enne romano avrebbe fatto diventare una sorta di core business della sua attività imprenditoriale.