Lavoro: rider non è lavoratore subordinato, la sentenza di un giudice milanese
MILANO – Non era un dipendente subordinato e l’azienda non aveva alcun obbligo di riconoscere il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Lo ha stabilito il giudice del lavoro di Milano che ha rigettato il ricorso dell’ex rider Mohamed Elazab, che chiedeva di essere riconosciuto come «lavoratore subordinato a tempo indeterminato» da Foodinho, di proprietà della spagnola Glovo, specializzata nelle consegne a domicilio. Era la prima causa milanese di questo genere. All’azienda, specializzata nelle consegne a domicilio tramite app, il 23enne chiedeva di essere inquadrato come dipendente per il periodo tra il 23 settembre 2016 e il 28 marzo 2017, ossia nei mesi in cui ha lavorato come co.co.co, e ancora nei 12 giorni successivi in cui avrebbe continuato a effettuare consegne, a suo dire, senza aver firmato alcun contratto, e in quelli in cui è stato a casa per via di un incidente d’auto sul lavoro (effettuava le consegne in macchina). Il giudice ha rigettato le sue richieste.