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Status di rifugiato e permessi per ragioni umanitarie. In dieci anni sono raddoppiati

ROMA – Il ministro Salvini chiede ai prefetti di diminuire permessi e alle Commissioni apposite di accelerare i tempi, ma ridurre la concessione dello status di rifugiato. Ma quanti sono i riconoscimenti attribuiti finora per status di rifugiato, protezione umanitaria e protezione sussidiaria? Sono questi i permessi che possono essere concessi, o meno, ai migranti in arrivo sul territorio italiano. Ma esiste un problema per i permessi concessi per ragioni umanitarie.

Gran parte delle richieste di vario genere che arrivano all’autorità si trasformano, infatti, in permessi per ragioni umanitarie. In dieci anni tali permessi sono raddoppiati, passando dai 10.103 del 2007 ai 20.166 del 2017. Stando ai dati ufficiali forniti dal sito del Viminale, nei primi sei mesi del 2018, invece, i permessi umanitari hanno toccato i 12.385 e rischiano di toccare quota 24 mila, qualora si confermasse costante il trend delle richieste.
L’incidenza della concessione dei permessi per motivi umanitari, rispetto ai permessi totali concessi ai richiedenti
asilo, nel 2018 è del 28%, mentre l’anno precedente è stata del 25%. Vale a dire che un migrante su quattro in arrivo in Italia e che fa richiesta d”asilo ottiene un permesso di soggiorno umanitario. Nel 2007, invece, l’incidenza era addirittura del 47%: dei 21 mila richiedenti asilo, circa la metà otteneva il permesso umanitario.
In Italia questo tipo di permesso viene rilasciato quando, pur non essendoci gli estremi per la protezione internazionale, si rilevano gravi motivi di carattere umanitario a carico del richiedente asilo. Per ottenere lo status di rifugiato, invece, occorre dimostrare un fondato timore di subire nel proprio Paese una persecuzione personale in base alla Convenzione di Ginevra.
La protezione sussidiaria, infine, si ottiene invece quando il richiedente dimostra il rischio di subire un danno grave se tornasse nel suo Paese di origine.
Prendendo in considerazione i dati dei primi cinque mesi e mezzo del 2018 (fino al 15 giugno, dati Viminale), sulle 44.233 richieste d’asilo analizzate dall”autorità il 7% (pari a circa 3.000) ha ottenuto lo status di rifugiato, il 4% (pari a circa 1.700) la protezione sussidiaria e il 28% (pari a circa 12.300) il permesso di soggiorno umanitario. Il restante 61% delle richieste sono invece state negate o i richiedenti erano irreperibili. In totale sono ancora 133.815 le domande che devono essere analizzate. Rispetto al 2017, infine, sono aumentate di circa il 20% le decisioni delle commissioni.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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