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Vitalizi: Fico va avanti per la Camera, in Senato discute Consiglio Presidenza

ROMA – Continua la battaglia dei vitalizi. Il presidente della Camera Roberto Fico va avanti in autonomia e dichiara: «Ho fatto un lavoro gigante in questi mesi e ringrazio i funzionari della Camera che hanno preso dal database della Camera tutta una serie di dati per quattro settimane. Li abbiamo elaborati – ha evidenziato – e finalmente ho presentato la delibera sui vitalizi che fa risparmiare circa 44 milioni di euro all’anno, che significa che in circa due legislature si risparmiano circa 500 milioni di euro».

Al Senato invece la Presidente Casellati procede con prudenza, oggi è in corso la riunione del Consiglio di Presidenza dedicata al tema. Il vice presidente Ignazio La Russa afferma: «Sui vitalizi la presidente Casellati ha sottolineato che la Camera ha deciso di andare avanti senza aspettare la condivisione del Senato. L’atteggiamento della Presidente è quello di verificare senza pregiudizi, tenendo conto delle decisioni della Camera, con la giusta autonomia che spetta al Senato».

I vitalizi erano finora calcolati con un sistema che avvantaggiava i deputati con meno legislature. Sono loro le vittime principali della riforma, mentre i big con molti anni sugli scranni di Montecitorio avranno tagli minori. Altro aspetto contestato è il coefficiente di trasformazione, deciso da due tecnici dell’Inps messi a disposizione da Tito Boeri: è stato calcolato sull”aspettativa di vita dell’ex deputato al momento in cui ha lasciato lo scranno. Ciò significa che chi ha
lasciato molti anni fa ed è assai anziano avrà l’assegno decurtato dell’85%. Il presidente dell’Associazione degli ex
parlamentari Antonello Falomi ha citato i casi di quattro over 90, che passeranno da 4725 euro a 677-737. La delibera ha però fissato in 980 euro il vitalizio minimo.
Per 517 ex deputati il taglio sarà tra il 50 e l’80% del vitalizio, per 610 tra il 20 e il 50%, per un centinaio di entità inferiore o addirittura nulla. Queste cifre sono all’origine delle perplessità della presidente del Senato Casellati: «Si incide sullo status di persone che oggi possono avere anche un’età rilevante che si troveranno improvvisamente
ad avere uno stipendio inferiore al reddito di cittadinanza».
Dubbi anche sulla retroattività e sull’eventuale disparità tra Camera e Senato.
Gli ex deputati sono insorti: il taglio retroattivo, mai attuato in campo previdenziale, è incostituzionale ha detto il
loro leader Antonello Falomi che ha preannunciato un ricorso al Tribunale civile e al Tar, visto che una delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera non può essere impugnata davanti alla Consulta. E nell’azione civile, una class action, chiameranno in causa patrimonialmente per risarcire i danni sia Fico sia i membri dell’ufficio di Presidenza. Per Falomi il M5s vuole crear un precedente per tagliare le normali pensioni Inps, come in effetti è stato poi confermato da Di Maio e da Boeri. «Quelli sono privilegi rubati – ha replicato Luigi Di Maio – non diritti
acquisiti. La smettano con le minacce, è uno schiaffo alla miseria». Anche il ministro Riccardo Fraccaro non ha dubbi: «Il M5S archivia definitivamente la Seconda Repubblica. E’ la fine della casta, inizia l’era dell”equità». Quindi la Camera va avanti di corsa in solitaria, vedremo fino a quando.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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