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Francia: controlli rafforzati e sistematici alle frontiere, e Macron ha il coraggio di criticare l’Italia

ANGOULÊME – Un viaggetto in treno, molto avventuroso, da Firenze a Angoulême (foto sopra), nella Francia, Sud Ovest, ha permesso al vostro cronista di controllare l’applicazione, molto relativa, dei dettami di Macron e della Francia in tema d’immigrazione. In sostanza la pratica è questa, gli altri (Italia) debbono essere generosi e accoglienti, la Francia chiude le frontiere.

Martedì 3 luglio in treno da Firenze a Torino, attesa di partire col Tgv della SNCF (le efficienti ferrovie francesi) per la ville lumière. Prima sorpresa, il tabellone della stazione Milano Porta Garibaldi annuncia che il corrispondente treno in arrivo da Parigi è stato cancellato. Panico fra i viaggiatori, ma si scopre che è in funzione servizio sostitutivo di autobus da Milano a Modane. Sospiro di sollievo, viaggio abbastanza confortevole attraverso l’autostrada Mi-To e la successiva dei trafori, fino al traforo del Fréjus. Al confine, dalla parte italiana, la polizia francese blocca tutti, autobus, camion, automobili, per controlli minuziosi su passeggeri e bagagli perché, precisa un graduato della Police macroniana, si deve verificare che non siano nascosti clandestini. Due ore e mezzo di operazioni, tre agenti con pistolone d’ordinanza che entrano nell’autobus per controllare 50 persone, un agente possente taglia Tyson controlla che tutto sia in ordine. Entrano in azione anche i doganieri, questa volta senza sconfinamenti, tutto in regola si può ripartire. Alla faccia della libera circolazione. Scesi a Modane si sale sul Tgv, che fila veloce fino a Parigi, senza alcun intoppo o ulteriore controllo. In compenso il capotreno ha modo di sottolineare, più volte, che il ritardo e gli inconvenienti sono dipesi da un guasto tecnico nel tratto ferroviario italiano.

Alla stazione di Paris Lyon neanche un poliziotto visibile (con grande nostra meraviglia) e neppure nella zona Madeleine – Opera. Forse sono tutti alle frontiere. Giorno successivo da Parigi a Angoulême, nessun controllo, solo quello del biglietto alla partenza, ingresso del binario. In due giorni a Angoulême non ho visto neanche un poliziotto, ma forse è normale, alcuni dei peggiori attentati sono avvenuti nella profonda provincia francese…..

Ecco, ho voluto esaminare con l’occhio del prefetto la situazione, attraversando la Francia da Est a Ovest. La sensazione, devo dire onestamente, non è stata rassicurante. Si forzano le regole comunitarie senza alcun apparente risultato positivo. Consiglierei a Macron e a Collomb (ministro dell’interno francese), e ai miei colleghi d’oltralpe di variare i controlli. Sicuramente loro puntano su quelli alla frontiera, che noi – a detta di Macron – non possiamo fare, ma qualche presenza di forze dell’ordine in più nella vasta periferia della Francia non guasterebbe. Anche perché abbiamo avuto modo di rilevare che l’intelligence transalpina molte volte ha fatto cilecca.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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