Pd: il discorso di Renzi divisivo ed obsoleto, i dem partono all’attacco dell’ex segretario
ROMA – Nel giorno in cui l’Assemblea del Pd conferma segretario il reggente Maurizio Martina, a rubare la scena è l’ex leader e neo senatore Matteo Renzi che elenca le ragioni della sconfitta e attacca a testa bassa la minoranza senza risparmiare fendenti all’ex premier Paolo Gentiloni. Un intervento, quello del senatore, che solleva numerose critiche tra cui quella del sindaco di Milano Giuseppe Sala che non nasconde di essere dispiaciuto per gli attacchi a Gentiloni che, a suo dire, ha fatto invece nei limiti del possibile, tutto quello che poteva fare. Lo steso neosegretario Martina difende l’ex premier Gentiloni e attacca Renzi: «Le critiche di ieri di Renzi a Gentiloni sono sbagliate e ingiuste, non le ho condivise. Basta dividersi così tra noi, io voglio un Pd diverso. Va attaccata la destra pericolosa ora al governo, non chi di noi ha servito bene il Paese».
Ci va giù molto duro l’ex ministro Cesare Damiano: «Ottima la scelta di Martina segretario. Adesso ci aspettiamo segnali di discontinuità nella conduzione politica e sui contenuti. L’intervento di Renzi di ieri – continua – è stato divisivo e obsoleto: una minestra riscaldata di luoghi comuni che l’ex segretario ci propina da ormai lungo tempo e che ci ha condotti alle sconfitte elettorali. Assurdo e rancoroso l’attacco a Gentiloni. Quello che però è più preoccupante è il suo posizionamento politico: sui temi del lavoro e dello Stato sociale Renzi non si discosta dalle tesi liberiste».
Ma Renzi non demorde e insiste: «Mi spiace per chi dentro il Pd insiste a polemizzare sempre e comunque con me. Io però non intendo rispondere a nessuna polemica, solo politica: pronto a
confrontarmi con tutti, su tutto, dall’Europa e l’immigrazione fino ai vitalizi o ai voucher. Prima o poi sarà chiaro anche a quelli che insistono con le divisioni interne e le lotte fratricide che stanno attaccando il Matteo sbagliato. Nel frattempo un abbraccio e buona domenica a tutti. Ringrazio tutti quelli che – avendo ascoltato davvero il mio intervento di ieri – hanno fatto commenti, critiche e proposte. Il dialogo e il confronto arricchiscono, sempre».
Continuano le sfide e le divisioni interne al partito (ormai ex?), ne vedremo delle belle fino al Congresso, ancora non fissato, ma crediamo che abbia ragione il senatore Cesare damiano che definisce le posizioni di renzi divisive e obsolete, anche se il rottamatore ancora riesce ad attirare verso di sé la maggioranza del Pd.
PIERLUIGI
Non si può negare il successo che ha ottenuto negli anni passati il buon Matteo. Il partito è già stato distrutto, di conseguenza o prova a farne un’altro, che chiamerei “fedelissimi ad ogni Costo”, o si ritira senza stare mesi e mesi a menarla.