Pensioni: anche Putin innalza l’età da 60 a 65 anni, per equilibrare il sistema
MOSCA – Anche Vladimir Putin si preoccupa della tenuta del sistema pensionistico russo, in un paese nel quale l’aspettativa di vita è meno alta che in Italia. Eppure c’è una proposta di legge in via di approvazione che alza l’età pensionabile da 60 a 65 anni. Per le donne l’aumento sarà addirittura di 8 anni, passando da 55 a 63 anni. Molto più impattante della riforma Fornero.
Tornando all’aspettativa di vita, in Italia la pensione a 65 anni significa un’aspettativa plausibile di vita da pensionato pari a 15/20 anni. In Russia andare in pensione a 65 anni significa dieci anni da pensionato. Dunque la riforma di Putin risulta ben più pesante di quella della Fornero. In Italia 35/40 anni di contributi versati e 15/20 anni di pensione percepita. In Russia stesso numero di anni al lavoro e quindi di contributi per un numero di anni in pensione minore.
Pur di salvare un sistema previdenziale che non reggeva più, Putin si è dunque esposto per la prima volta ad un prevedibile calo di consenso in una nazione che approva in largissima maggioranza l’operato del proprio leader, salvo una minoranza esaltata dai nostri sinistri radical-chic, che vedono di malocchio i legami Lega-Putin, così come prima esecravano l’asse Berlusconi-Putin.