Cassazione: migranti andate via è espressione di razzismo. Ma la popolazione incendia centri d’accoglienza
ROMA – Nuova discutibile sentenza della Corte di Cassazione, che sembra aver preso una deriva renzian -papista a favore dei poveri migranti. Tanto gli ermellini non sono toccati dai problemi che alla gente comune provoca la presenza massiccia di falsi profughi. I supremi giudici dunque hanno deciso che per l’aggravante dell’odio razziale è «irrilevante l’esplicita manifestazione di superiorità razziale» e può essere applicata anche nel caso di espressione generiche di disprezzo verso gli stranieri come «che venite a fare qua… Dovete andare via». Lo precisa la Cassazione che ha confermato l’aggravante della finalità di discriminazione razziale, e il relativo aumento di pena, a un 40enne, accusato di lesioni, in concorso con un’altra persona.
BELMONTE del SANNIO (ISERNIA )- Mentre la Corte di Cassazione discetta in modo aulico a favore dei migranti, la popolazione esasperata la pensa diversamente. Così dimostra anche il tentativo di incendio contro una casa destinata all’accoglienza dei migranti a Belmonte del Sannio (Isernia). Le fiamme sono rimaste circoscritte al portone, danneggiato. Il fatto è avvenuto a poco più di un mese dall’incendio doloso in un Cat, ancora vuoto, a Pescolanciano (Isernia) i cui autori sono al momento senza nome. La casa è in Piazza Risorgimento, in pieno centro a Belmonte.
«Stamani – riferisce all’ANSA il sindaco Errico Borrelli – abbiamo notato le tracce lasciate dal fuoco, miste a un cattivo odore. Forse benzina. Sono arrivati i carabinieri di Agnone (Isernia) e i Vigili del Fuoco per i rilievi, oltre al proprietario della casa e il titolare della ditta che ha predisposto tutto per accogliere lì i migranti«. A Belmonte c’è già un Cat che ospita 16 migranti da cui dovrebbero essere trasferiti 8 dei richiedenti asilo per alloggiare nella casa danneggiata. «Nessuno dei miei concittadini mi ha espresso, palesemente, disappunto», dice il sindaco.