Taglio vitalizi: la Camera lo ha approvato. L’esultanza di Di Maio e del M5S
ROMA – Approvata dall’Ufficio di presidenza della Camera la delibera presidenziale per il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. Hanno votato a favore, oltre alla maggioranza, il Pd con Ettore Rosato e i deputati di Fdi Edmondo Cirielli e Fabio Rampelli. Forza Italia si è astenuta, mentre Leu non ha partecipato al voto. Il nuovo sistema ricalcola tutti i vitalizi finora percepiti sulla base del sistema contributivo e riguarda dunque gli ex parlamentari. Nel corso dell’ufficio di presidenza, durato un paio d’ore, è stata approvata una sola modifica che riguarda alcuni casi sociali particolari di non autosufficienza.
«Il regalo più bello che potevamo fare agli italiani nei primi 100 giorni di governo è quello tagliare per sempre gli inutili costi della politica. E lo facciamo concretamente, partendo dai vitalizi, privilegi senza capo né coda. La musica è cambiata e lo stiamo facendo capire sin dalle prime note”. Bye bye, vitalizi!». Lo afferma in una nota Gianluca Castaldi, senatore M5S.
E Di maio: «E’ un principio di giustizia – ha aggiunto – ma non mi nascondo che c’è ancora molto da fare nella lotta ai privilegi. Mi avevano sempre detto che non si poteva fare. Siamo arrivati noi e in meno di 100 giorni li abbiamo tagliati».
Di Maio ha aggiunto poi che le pensioni d’oro saranno tagliate «anche sopra i 4.000 euro, per coloro che non hanno versato i contributi a sufficienza. Fino ad oggi si era parlato della soglia di 5.000 euro. L’obiettivo è quello di tagliare le pensioni d’oro – ha spiegato – per ridare alle minime». Il provvedimento è già pronto e sarà il passo successivo dopo il taglio ai vitalizi.
«La voce dell’Italia in Europa si sentirà forte e chiara – ha sostenuto quindi Di Maio – perche’ il problema principale in Italia sono lavoro ed economia e questo è il momento in cui si trovano le risorse per fare il reddito di cittadinanza, le modifiche alla Fornero e la flat tax. Noi chiederemo all’unione europea di esser trattati come tutti gli altri Paesi, come Spagna e Francia che hanno finanziato per anni riforme per famiglie che fanno figli, avendo concessioni di bilancio. Siamo un Paese fondatore, anche noi vogliamo le stesse concessioni».
La delibera approvata oggi alla Camera prevede che il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari sia effettivo a partire dal primo gennaio 2019. Lo annuncia il presidente della Camera Roberto Fico al termine dell’ufficio di presidenza della Camera. Precedentemente, l’entrata in vigore prevista era stata fissata al primo novembre di quest’anno.
«Non sono preoccupato. Ho scritto una delibera forte, sostanziale e sostanziosa che riapra ad un’ingiustizia facendo proprio un principio costituzionale per cui tutti i cittadini sono uguali». Così il presidente della Camera Roberto Fico risponde a chi gli chiede se non sia preoccupato di un’eventuale bocciatura da parte della Corte Costituzionale in merito alla delibera sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari.
Salvini, stop a vecchi e assurdi privilegi – «Approvato in Parlamento il taglio dei vitalizi a 1.240 ex parlamentari: stop a vecchi e assurdi privilegi. Con la Lega, dalle parole ai fatti!» Così anche il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini.
Antonello Falomi, Presidente della Associazione degli exparlamentari, commentando l’ok al taglio dei vitalizi deciso oggi dall’Ufficio di Presidenza della Camera, afferma: «Quella di oggi è una brutta pagina della storia di questo nostro disgraziato Paese. Le vere vittime non sono gli ex deputati, persone piuttosto anziane molte delle quali hanno gravi problemi di salute e di assistenza. Le vere vittime sono i cittadini italiani. Per loro non ci sarà più certezza dei diritti stabiliti dalle leggi. Per loro non ci saranno più parlamentari liberi di svolgere in piena autonomia il loro ruolo, ma parlamentari sottomessi ai condizionamenti economici e ai ricatti delle lobby e dei potenti di turno. Adesso parleranno avvocati e giudici e quando la legalità costituzionale sarà ripristinata chiederemo conto a quanti hanno alimentato una indegna campagna di criminalizzazione della politica e del Parlamento».