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Firenze: è sempre in coma il tassista aggredito. Gli indagati chiedono al gup il rito abbreviato

TaxiFIRENZE – E’ sempre in coma, il tassista Gino Ghirelli, dopo l’aggressione subìta il 13 luglio 2017 da parte di due giovani che lo ridussero in fin di vista. Fra i danni cerebrali e neurologici subìti, gli è stata diagnosticata anche la perdita dell’intelletto. Intanto va avanti il procedimento penale. L’avvocato Vittorio Sgromo, che difende i due giovani accusati dell’aggressione, ha chiesto il rito abbreviato al gup.

L’aggressione avvenne alla fine di una corsa del taxi di cui usufruirono i due imputati, Nicola Fossatocci, 23 anni di Campi Bisenzio (Firenze), e Houman Abbasalizadeh Ajamy, 23 anni di Teheran (Iran), ma abitante a Signa (Firenze). Oggi, 18 luglio, si è aperta l’udienza preliminare davanti al giudice Anna Liguori. Il gup si è riservato la decisione se ammettere i due imputati al rito abbreviato rinviandola al proseguimento dell’udienza preliminare, previsto il 24 ottobre. Adesso i due 23enni sono indagati per aver causato a Gino Ghirelli lesioni cerebrali gravi e permanenti.

Tuttavia, date le condizioni fisiche del tassista, in sede di procedimento non viene esclusa l’ipotesi di un aggravamento dell’accusa. Inoltre, il giudice ha ammesso come parti civili i familiari e i parenti di Gino Ghirelli mentre invece si è riservato l’ammissione di altre parti rispetto ad analoghe richieste di
costituzione fatte dal consorzio di tassisti Cotafi e dal Comune di Firenze, nella persona del sindaco Dario Nardella. La notte del 13 luglio 2017, Gino Ghirelli fece in tempo a chiamare la centrale dicendo che due clienti avevano tentato di portargli via il portafoglio e che alla sua reazione lo avevano
colpito a una tempia. Ghirelli riuscì a raggiungere la sua casa, ma si aggravò. Molte ore dopo, la figlia, che non riusciva a rintracciarlo, andò a casa e lo trovò sul pavimento e ferito alla testa. All’ospedale di Careggi fu fatto un intervento chirurgico ma Ghirelli non si è più ripreso dallo stato di coma.

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