Regione Toscana: Marcheschi (Fdi) rivela, il Dg dell’Aou di Careggi ha un passato in Prima Linea
FIRENZE – Rocco Damone, direttore generale dell’Aou di Careggi, ha un passato da militante di Prima Linea, rivela Paolo Marcheschi, consigliere regionale toscano di Fratelli d’Italia oggi con una interrogazione sul tema. «Un episodio della mia gioventù di studente che si è concluso senza conseguenze giudiziarie di alcun tipo», replica l’interessato, che parla di «strumentalizzazione politica».
Secondo quanto ricostruito da Marcheschi, che ha effettuato verifiche all’anagrafe e su atti giudiziari dell’epoca, Damone nato nel 1956 a Tolve, in provincia di Potenza, ha fatto parte di Prima Linea, fu arrestato per associazione sovversiva e banda armata, e ne fu chiesto il rinvio a giudizio nel 1981 a Firenze, nel maxiprocesso contro l’organizzazione. Lui era studente universitario a Pisa. Peraltro, secondo l’ordinanza di rinvio a giudizio, Damone «non avrebbe partecipato ad azioni della squadra pisana di Pl, e viene definito scettico in ordine agli sbocchi della lotta armata, tant’è che al momento opportuno si dissocierà da detta ideologia».
Il consigliere di FdI, sulla scorta dei documenti raccolti, ha presentato l’interrogazione al presidente della giunta regionale, Enrico Rossi, chiedendogli se «ritenga ancora opportuno» confermare la sua nomina, risalente allo scorso febbraio, di direttore generale dell’Aou fiorentina, e «se non ritenga opportuno verificare puntualmente se non ci siano casi analoghi nelle altre nomine di competenza del presidente della giunta».
La replica di Damone è arrivata nel pomeriggio: «La risposta più coerente è nei miei 38 anni di vita professionale nei quali ho sempre dimostrato impegno al servizio delle istituzioni, rispetto dei principi democratici e dedizione verso i pazienti. Il documento dei primi anni ’80 presentato dal consigliere Marcheschi fa riferimento a considerazioni del giudice istruttore che non hanno trovato
alcun riscontro nei successivi accertamenti». Per Damone la militanza in Pl è oggi «un’esperienza della mia vicenda umana per il quale mi sento vittima dalla parte delle vittime. E’ quindi doloroso essere costretto oltre ogni limite della memoria a rivivere oggi questa esperienza che per ciò che
ha significato trovo ingiusto e inopportuno sfruttare come mero argomento di strumentalizzazione politica, pertanto valuterò ogni forma di tutela nelle sedi opportune».