Cinema: Franco Zeffirelli, 50 anni fa, girava «Romeo e Giulietta». Una mostra a Pienza sulle scene del film
PIENZA (SIENA) – E’ passato mezzo secolo da quel giro di manovella sulla cinepresa, ma il genio di Franco Zeffirelli continua a rifulgere. Cinquant’anni dopo, infatti, dal 28 luglio al 6 gennaio 2019, Pienza celebra il cinquantesimo anniversario del film «Romeo e Giulietta» diretto da Franco Zeffirelli, girato nella città di Pio II nel 1968, prevalentemente negli interni del Palazzo Piccolomini che nella finzione è casa Capuleti, dove i due giovani protagonisti, Giulietta e Romeo, si incontrano per la prima volta a una festa da ballo. E sarà proprio Palazzo Piccolomini a ospitare l’esposizione «What is a youth?», dal il titolo della canzone che, nella ricostruzione della tragedia shakespeariana, voluta dal geniale regista toscano, risuona all’interno del cortile del palazzo durante il ballo. La musica venne composta da Nino Rota, mentre il testo italiano fu scritto da Elsa Morante.
La mostra, oltre a ricordare l’anniversario dell’uscita del film, intende porre l’attenzione sugli usi e i costumi della casa del Rinascimento, così come risulta bene evidente dalla finzione cinematografica di Franco Zeffirelli: non a caso, per girare le scene del film, il regista scelse Palazzo Piccolomini, non solo per il suo carattere monumentale, ma anche per la sua autenticità conservativa di dimora rinascimentale. Il percorso della mostra parte dal cortile, costituito da un loggiato a tre arcate, e dal giardino pensile, proseguendo al piano nobile del Palazzo: sala d’ingresso, sala da pranzo, sala della musica, camera di
Pio II e biblioteca.
Le foto di set e le foto di scena, messe a disposizione dalla Fondazione Zeffirelli, saranno disposte nelle sale dove sono state scattate, in modo da far rivivere gli ambienti come se i personaggi del film si muovessero negli interni e li animassero di nuovo, offrendo al visitatore uno spaccato ancora più autentico della vita quotidiana del Rinascimento, così magistralmente ricostruita dal regista. Insieme alle foto saranno esposti nelle sale anche i costumi di scena
realizzati da Danilo Donati e vincitori nel 1969 del premio Oscar, oggi proprietà della Fondazione Cerratelli. Si avrà quindi la possibilità di ammirare da vicino dei capolavori di alta sartoria cinematografica all’interno dell’ambiente per cui sono stati concepiti.
L’esposizione è promossa dalla Società di Esecutori di Pie Disposizioni Onlus, che ha la cura per la valorizzazione del Palazzo Piccolomini e dalla Fondazione Zeffirelli, prodotta e gestita da Opera-Civita. Nelle celebrazioni è stato coinvolto il Comune di Pienza che, a sua volta, ha chiamato a raccolta le altre città dove è stato girato il film, Gubbio e Tuscania, dove sarà allestita, anche in questo caso, una mostra con materiale messo a disposizione dall’archivio della Fondazione Zeffirelli. Vittorio Carnesecchi, rettore Società di Esecutori di Pie Disposizioni, Fabrizio Fè, sindaco di Pienza, e Giuseppe Costa, presidente e amministratore delegato di Opera-Civita, inaugureranno, venerdì 27 luglio, alle ore 18, la mostra a Palazzo Piccolomini. Un omaggio al maestro Zeffirelli. Un grandissimo del nostro tempo