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Nomine Rai: Marcello Foa sarà presidente e Fabrizio Salini ad. Di Maio: «Via i parassiti»

Gover
Il presidente del Consiglio, Conte, con il ministro Tria

ROMA – Rai: è fatta. Il governo gialloverde ha reso note le sue scelte. Il ministro del Tesoro Tria ha proposto al cdm il nominativo di Fabrizio Salini come ad Rai e Marcello Foa come consigliere di amministrazione. Quest’ultimo sarà votato dalla commissione di Vigilanza per la carica di presidente dell’azienda radiotelevisiva.

DI MAIO – «Oggi diamo il via a una rivoluzione culturale. Ora ci liberiamo dei raccomandati e dei parassiti, nella Rai». Così il vicepremier Luigi Di Maio, al termine del Consiglio dei ministri, presenta ai cronisti la scelta dei nomi da parte del governo sui vertici Rai, Marcello Foa, Presidente e Fabrizio Salini Ad. E ancora: «Stiamo lavorando ai tanti dossier aperti, tanti problemi che stiamo affrontando in questi primi 50 giorni di governo».

TRIA –«In ottemperanza alle disposizioni di legge e di statuto e a completamento delle designazioni già effettuate dal Parlamento e dall’azienda, per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Rai il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha proposto al Consiglio dei Ministri i seguenti nominativi: Fabrizio Salini, indicandolo per la carica di amministratore delegato, e Marcello Foa per la carica di consigliere di amministrazione». E’ quanto si legge in una nota del Ministero dell’Economia.

PD –«Nessuna nomina di garanzia: Salvini e Di Maio vanno contro la legge e militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti. Tria e Conte non pervenuti. Il Pd voterà contro e farà battaglia dura con tutti i mezzi disponibili per difendere l’indipendenza dell’informazione». Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. «Foa è un fedelissimo di Salvini – prosegue Anzaldi – mentre Salini è stato l’ad de La7 nel momento in cui la tv di Cairo si è trasformata in un lungo talk show filo M5s contro Renzi e il Pd. Vogliono asservire il servizio pubblico alla loro lottizzazione selvaggia».



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