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Chiomonte: marcia No Tav contro il cantiere. Abbattute le recinzioni 20 denunciati

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CHIOMONTE – Si è svolta con diversi momenti di tensione la marcia del movimento No Tav al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte, in Valle di Susa. Tra loro anche famiglie e bambini. Il corteo, sotto la pioggia, è arrivato a circa 150 metri dal cantiere. I partecipanti, oltre un migliaio, hanno abbattuto una recinzione messa lungo il sentiero e si sono fermanti al ‘campo delle bandiere’, davanti al cordone della polizia. Sull’onda delle promesse di un governo finalmente amico (almeno così sembra) le proteste e i leader storici, fra i quali esponenti del centro siciale Askatasuna di torino, hanno ripreso lena e fiato, e temo si prospetti un’estate movimentata in Val di Susa.

«Un risultato straordinario – si legge sulla pagina Facebook degli organizzatori – Siamo riusciti a proseguire lungo il sentiero e ad avvicinarci al cantiere come non succedeva da tempo». I manifestanti stanno facendo ritorno a Venaus per il festival Alta Felicità, tradizionale appuntamento No Tav in Valle di Susa.

Una ventina di manifestanti No Tav sono stati denunciati dalla polizia. Danneggiamento e inottemperanza a provvedimento dell’autorità – l’inibizione dell’area invasa nei pressi del cantiere della Torino-Lione disposta dal prefetto di Torino – le accuse nei loro confronti. Lo rende noto la Questura di Torino, precisando anche che il corteo non era autorizzato.

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I manifestanti denunciati hanno utilizzato un flessibile per abbattere la recinzione posta a protezione del cantiere lungo i sentieri della Valle Clarea. Erano presenti – informa sempre la Questura di Torino – alcuni esponenti del centro sociale Askatasuna di Torino di recente liberati dagli arresti domiciliari e sottoposti ad altre misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri del Primo Maggio 2017 a Torino. La storia si ripete, anche dieci anni fa procura e forze dell’ordine individuavano, denunciavano e sottoponevano a processo i violenti, regolarmente rilasciati dai giudici benevoli.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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