Lajatico: Bocelli incanta il pubblico con l’Andrea Chenier nel Teatro del Silenzio
LAJATICO (PISA) – Le colline dell’Alta Valdera come quinte naturali che stupiscono gli spettatori
almeno quanto la voce di Andrea Bocelli che stasera a Lajatico (Pisa), piccolo centro dov’è nato ed è amatissimo, è tornato a casa anche artisticamente portando in scena l’opera «Andrea Chenier» di Umberto Giordano che è il suo titolo preferito, quello del quale fa parte la prima aria incisa dal maestro quando aveva appena 8 anni.
In queste colline parte di uno spicchio tra i più belli della Toscana, migliaia di spettatori hanno gremito le poltrone e le tribune della prima (sold out da settimane) delle due serate evento che costituiscono il cuore della tredicesima edizione del Teatro del Silenzio. Il tenore è la star della serata e arriva in elicottero poco più di un’ora prima dell’inizio.
Il velivolo atterra nel retropalco e poi volteggia per alcuni minuti sulle teste degli spettatori (moltissimi gli stranieri) che gremiscono questo anfiteatro naturale. Un posto unico, inimitabile e iconico che ogni anno regala al pubblico rappresentazioni irripetibili. Poi diventa protagonista la
musica e la voce del tenore toscano. Bocelli incanta e regala un’anteprima assoluta che si ripeterà lunedì per una seconda rappresentazione a beneficio dei tanti che non sono riusciti ad acquistare i biglietti per la prima esibizione.
Accompagnato dall’orchestra sinfonica nazionale della Repubblica Ceca, diretta da Steven Mercurio, con la regia di Stefano Trespidi, Bocelli veste i panni del poeta francese Andrea Chenier al quale l’opera di Umberto Giordano è ispirata. In una partitura costellata di potenti effetti e di melodie celeberrime (da Un dì all’azzurro spazio a La mamma morta e Come un bel dì di maggio), gli avvenimenti si susseguono lasciando senza respiro. La storia guarda con occhi disincantati alla
Rivoluzione francese dove gli ideali di Liberté, egalité, fraternité non sono stati messi in pratica. Resta l’amore, che condurrà i protagonisti alla tragica decisione di morire insieme.
Alla fine, dopo quasi tre ore di musica, il trionfo per Bocelli, per tutti gli altri protagonisti, orchestra compresa, e per Lajatico tornata ancora una volta al centro della musica.