Salute: il glaucoma è favorito dalle apnee notturne. Uno studio americano mette in guardia
ROMA – I pazienti che soffrono di apnee ostruttive durante il sonno, ovvero che sperimentano episodi ripetuti di pause del respiro mentre dormono, presentano un rischio di 10 volte maggiore di sviluppare il glaucoma. A mettere in guardia è la Glaucoma Research Foundation americana. Le apnee del sonno sono un fenomeno che accomuna circa 12 milioni di italiani dai 40 anni in su, con una serie di sintomi che vanno dalla sonnolenza diurna, ai colpi di sonno, alla mancanza di concentrazione: per questo 12mila incidenti stradali ogni anno sono riconducibili a questa causa. Il rischio di ipertensione, infarto e ictus nei pazienti con OSA erano noti, mentre è più recente la scoperta che possano avere effetti negativi sulla pressione oculare che può precedere lo sviluppo di glaucoma.
La diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue e lo stress ossidativo che si verificano in occasione dell’apnea, infatti, contribuiscano a danneggiare progressivamente il nervo ottico e in particolare le cellule ganglionari, la cui perdita progressiva è responsabile dei tipici sintomi del glaucoma, come la perdita periferica della visione. «Per individuare se le apnee abbiano conseguenze a livello oculare – spiega Luciano Quaranta, Responsabile del Centro per il Glaucoma degli Spedali Civili di Brescia – è possibile utilizzare una innovativa lente a contatto che registra le fluttuazioni della pressione intraoculare in continuo grazie ad un particolare sensore (CLS)».
L’uso di queste speciali lenti a contatto avviene in concomitanza con la polisonnografia, l’esame che registra i cambiamenti dei parametri fisiologici durante il sonno, in modo da verificare se la pressione dell”occhio aumenti in corrispondenza dell’episodio di apnea. «I soggetti con apnea diagnosticata – conclude l’esperto – dovrebbero sottoporsi a controlli regolari per intercettare al più presto eventuali segni di malattie oculari e impostare una terapia adatta».