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Strage di Bologna: 38.mo anniversario, tante chiacchiere di premier e ministri, nessun progresso

BOLOGNA – Oggi è stato il giorno dell’ennesima commemorazione della strage di Bologna. Sono passati 38 anni dal 2 agosto 1980 quando una bomba scoppiò nella sala d’aspetto della stazione alle 10.25 uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. Il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione. Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Valerio Fioravanti. Gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti.

Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, nell’incontro coi familiari delle vittime ha dichiarato che «la direttiva del 2014 per desecretare gli atti inerenti la sconvolgente stagione terroristica che ha colpito l’Italia è rimasta nei fatti lettera morta. Quei pochi documenti versati nell’archivio di Stato sono frammentari, disorganici, quando non proprio incompleti. Abbiamo letto le proposte delle associazioni che chiedono una vera attuazione e c’è una base di lavoro condivisibile che adesso deve essere concretizzata».

Per chi non lo ricordasse la direttiva del 2014 è stata approvata e firmata (vedi foto) da Renzi e dal suo governo, con roboanti promesse, come tante altre non mantenute. ma questo era lo stile del rottamatore, che poi l’ha portato al passaggio di consegne con Gentiloni.

Ma c’è un altro personaggio politico, oltre ai tanti premier e ministri della giustizia che si sono succeduti in questi 38 anni, che è stato coinvolto prima da Commissario del Comune di Bologna, poi da Ministro dell’interno diMonti e da Ministro della giustizia del governo Letta: l’ex prefetto Anna Maria Cancellieri. Presente nell’anniversario del 2012, prima della cerimonia volle incontrare i familiari delle vittime, promettendo l’impegno del governo per assicurare la massima trasparenza su quello che accadde quel 2 agosto del 1980. Affermò solennemente: «Assicuro il mio impegno perché vengano dati tutti i contributi alla verità e alla trasparenza».

Tante parole al vento, di tanti politici e rappresentanti delle istituzioni che non hanno saputo dare risposte alle domande che ormai da 38 anni rivolgono loro i familiari delle 85 vittime. Pur essendo ottimista per natura non credo che il Governo giallo-verde, nonostante le apprezzabili intenzioni, riesca per la prima volta a togliere il velo di silenzio che ancora aleggia su questa, come su altre stragi.


Ezzelino da Montepulico


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