Dl Dignità: via libera alla Camera con 312 sì e 190 no. L’opposizione: «Di Maio ha voluto riprendersi la scena su Salvini»
ROMA – Via libera dell’Aula della Camera al decreto dignità. L’assemblea di Montecitorio ha approvato il provvedimento con 312 sì, 190 no e 1 astenuto. Il testo passa ora in seconda lettura al Senato. «Abbiamo vinto il primo round, ce l’abbiamo fatta, e senza la fiducia», il commento del vicepremier Luigi Di Maio festeggiato dai suoi parlamentari. «Ora c’è il Senato, lì i tempi sono più ridotti» ha detto ai deputati. E parla di «un primo importante passo in avanti per la lotta al precariato, il contrasto all’azzardo e la semplificazione fiscale – ha scritto su Twitter il premier Giuseppe Conte – Orgoglioso di guidare un Governo che lavora davvero per questo Paese».
«Questo decreto raccontava di dovere dare dignità a lavoro e imprese e uscirà con complicazioni in più per gli imprenditori e qualche licenziamento in più di lavoratori a tempo determinato». Lo ha detto Guido Crosetto in Aula alla Camera annunciando il voto contrario di Fratelli d’Italia perché il decreto non raggiunge gli obiettivi. «Tutti i gruppi – ha sottolineato – hanno cercato di migliorarlo ma non è stato possibile dialogare, spero perché era il primo grande provvedimento che aveva solo un significato politico di risposta all’altro uomo forte del governo, tutti i giorni sui giornali a bloccare barconi di immigrati». Con questo decreto Luigi Di Maio «ha cercato di riprendersi la scena politica rispetto a Matteo Salvini, ma contiene idee vecchie, sbagliate, le aziende vanno via perché non ci sono le condizioni per rimanere in Italia».