Caldo africano: i consigli per gli anziani e i soggetti sensibili
ROMA – L’Italia è sotto la morsa del caldo, ci sono state e ci sono città, Firenze in prima fila, che per giorni in questo periodo hanno registrato temperature al di sopra dei 38°, e in questi casi ci si preoccupa soprattutto degli anziani: i più sensibili alle ondate di calore. Ma le raccomandazioni, in queste ore, riguardano anche altre categorie di persone fragili: bambini, malati cronici e donne in gravidanza.
I consigli? Bere molto: acqua fresca sì, ma mai gelata. Fare pasti leggeri, indossare vestiti leggeri e larghi, proteggersi con cappelli, occhiali e ventagli, evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (e comunque sempre ricorrendo alle creme protettive) come l’attività sportiva.
Il pericolo maggiore è la disidratazione, dovuta «a una perdita di liquidi superiore alla loro assunzione, che determina l’alterazione dell’equilibrio di sali minerali e zuccheri, dichiarano alcuni esperti. I sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, senso di malessere generalizzato, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari e abbassamento della pressione arteriosa. Nei casi peggiori, anche disorientamento spazio-temporale e svenimento».
Molti anziani, come conseguenza dell’invecchiamento cerebrale, non avvertono o avvertono poco il senso di sete. Anche quando sudano molto, non bevono abbastanza e il loro organismo si disidrata.
Attenzione all’eccessivo uso del condizionatore, occorre verificare la pulizia dei filtri. Una scarsa pulizia può far diventare i climatizzatori dei depositi di muffe e polveri, che potrebbero arrecare non pochi disturbi, in soggetti allergici e non. Senza dimenticare il rischio legato alla legionella di cui si è molto parlato negli ultimi giorni alla luce dei numerosi contagi registrati nella periferia nord di Milano.