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Le Grandi opere dividono Lega e M5S. In discussione anche Aeroporto di Firenze e tunnel tav

Salvini E Di Maio
Matteo Salvini e Luigi Di Maio

ROMA – Il tema delle Grandi Opere continua a dividere il Governo, Lega favorevole per quelle nei territori amministrati da governatori e sindaci leghisti, M5S in frenata, soprattutto su tav Torino – lione e Tap.

La ministra Cinque Stelle Barbara Lezzi ha preso posizione e si è smarcata dalle parole del leader della Lega Matteo Salvini, favorevole alla grandi opere perché «i benefici sono superiori ai costi». Il tema del contendere in questo caso è il Tap, il gasdotto che dovrebbe arrivare a Melendugno, proprio nel Salento, che ha votato in massa il M5S, e da cui viene la ministra. Per il leader della Lega si tratta di un’opera importante, da portare a termine, «che ridurrebbe del 10% il costo dell’energia per tutti gli italiani». Per i Cinque Stelle però non è così.

Tra i due partiti di maggioranza è ormai netta la divisione sulle grandi opere: Tav, Tap, Terzo Valico, Pedemontana, Ilva. Ma i no hanno dei costi, che (in totale) vanno dai 25 ai 60 miliardi.

Di Maio cerca di ricucire, ma senza molto successo. «Nessun pregiudizio sulle grandi opere
ma spendere 10 miliardi per andare da Torino a Lione in un paese in cui spesso i cittadini non hanno autobus, strade e metro nelle periferie». Ostenta comunque fiducia sulla possibilità di un’intesa con l’alleato leghista sul tema bollente delle grandi opere, pur ribadendo i propri dubbi sulla Tav: «troveremo un accordo su tutto», afferma.

Oltre a Tav e Tap, un elenco di tutte le opere nel mirino è arrivato da Toninelli. Nelle linee programmatiche presentate alla Camera, il ministro ha citato, tra i progetti da rivedere:
la Gronda autostradale di Genova, l’Aeroporto di Firenze, la Pedemontana Lombarda, e il complesso dell”Alta Velocità (Terzo Valico, Nodo di Firenze, e Brescia-Padova).
Diverse di queste opere sono in territori guidati dalla Lega, che non ci sta. Salvini ha messo la faccia per difendere le strade pedemontane e il terzo valico, la ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova. I benefici superano i costi, ha tagliato corto il vicepremier. Toninelli, intanto, sta avviando il lavoro di
analisi ma per i risultati ci vorrà tempo e, sulla Tav, promette un verdetto entro fine anno. «Il progetto – dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro – risale a 30
anni fa, attendere quattro mesi per valutare ogni opzione mi pare ragionevole».

Sicuramente ne vedremo delle belle, ma questo clima d’incertezza non giova certo al paese.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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