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Pensioni, Cesare Damiano (Pd): «Ora si toccano quelle d’argento e bronzo… Subito un tavolo con i sindacati»

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Cesare Damiano

ROMA – Chi di lavoro e pensioni se ne intende passa al contrattacco nei confronti dell’illegittimo disegno di legge del governo Lega-M5s. Cesare Damiano (Pd), afferma: «Quando, nella scorsa legislatura, alcuni parlamentari Pd della Commissione Lavoro della Camera si erano opposti all’insensata proposta di introduzione del ricalcolo retroattivo dei vitalizi, erano stati facili profeti. Inascoltati. Avevamo fiutato – continua – il pericolo che, adesso, si ripresenta puntuale. Non era difficile immaginare che, una volta aperto il varco al ricalcolo, dai vitalizi si sarebbe passati alle pensioni d’oro, e dalle pensioni d’oro a quelle d’argento e di bronzo. Con la demagogia e il populismo si possono fare seri danni e si creano dei mostri legislativi: da una parte, con una non meglio precisata Quota 100, si vorrebbero mandare prima in pensione i lavoratori, con un giusto criterio di flessibilità e, dall’altro, si penalizza coloro che in pensione ci sono già andati prima utilizzando le flessibilità del passato».

Ancora Damiano: «Un assurdo basato su calcoli arbitrari suggeriti dal Presidente dell’Inps che si inventa pure i coefficienti di trasformazione. Facciamo un appello a tutti i pensionati italiani: occorre vigilare affinché con illusorie promesse di miglioramento del sistema pensionistico e di presunta equità non si apra un varco a una nuova spremitura degli assegni previdenziali al fine di fare cassa perché mancano i soldi per attuare le promesse del patto di Governo. Noi siamo disponibili a un confronto di merito e riteniamo che la cosa
migliore sia quella di convocare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali. È sempre bene ascoltare la voce di chi conosce davvero i problemi».

E va all’attacco anche Renato Brunetta (Forza Italia): «Non più tardi di un mese fa un compiaciuto presidente della Camera, ringraziava il presidente dell’Inps per l’indispensabile supporto fornito al taglio retroattivo dei vitalizi parlamentari, basato – si raccontava al popolo – su un più equo ricalcolo contributivo, contro il generoso sistema retributivo, foriero di privilegi. Nei giorni scorsi con la stessa metodologia, i capigruppo di Lega e 5 stelle, presentano un ddl di legge per il taglio delle pensioni cosiddette d’oro – ovvero le pensioni di importo superiore a 3.600 – 3.800 netti al mese – (sic!), scritto e corretto dal presidente dell’Inps, sul suo modello. Autorevoli esponenti della maggioranza e di governo si lanciano in ovazioni roboanti sul taglio previdenziale ai privilegi -continua
Brunetta-. Ai lettori più competenti era già noto, al popolo è stato reso noto oggi che il taglio non è basato su un ricalcolo di pensioni privilegiate, ma solo sulle pensioni anticipate, tanto care alla Lega. Peraltro, ci si accorge che la penalizzazione non è sulle pensioni di anzianità tempo per tempo vigenti ma su una età teorica stabilita dalle tabelle Boeri che impone alle donne andate in pensione nel 1973 di tornare a lavorare altri 8 anni per non essere penalizzate retroattivamente. Insomma con questo ddl si colpiscono anche le pensioni di vecchiaia, un pasticcio da dilettanti. Il risultato? Colpite soprattutto le donne ed i militari. Aspettiamo fiduciosi a settembre, l’esame di riparazione per il Prof Boeri e i suoi autorevoli discenti»



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