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Firenze: morto padre Ugolino, frate giornalista che sposò Celentano con la Mori

Padre Ugolino con Adriano Celentano

FIRENZE – Se n’è andato a 94 anni, a San Francesco di Fiesole, padre Ugolino Vagnuzzi, frate francescano, anche giornalista e scrittore, il cui nome è legato, tra l’altro, al matrimonio di Adriano Celentano e Claudia Mori: fu lui a sposarli nel 1964. A darne notizia, partecipando commossa al dolore della provincia Toscana dei frati minori francescani è la Diocesi di Grosseto, città dove padre Ugolino era giunto nei primi anni del suo sacerdozio e vi rimase fino al 1975. Sempre a Grosseto avvennero le nozze, di notte per dribblare i giornalisti, della coppia più bella del mondo, nella chiesa di San Francesco. Da anni il religioso viveva nel convento-casa di riposo San Francesco a Fiesole. La messa di esequie sarà celebrata il 14 agosto alle 15 nella chiesa di San Francesco a Fiesole. La salma sarà poi trasferita nel cimitero di Pieve Santo Stefano (Arezzo) in attesa di essere tumulata, il 16 agosto, nella tomba di famiglia.

Nato a Montalone di Pieve Santo Stefano, padre Ugolino era frate minore da 78 anni e da 70 sacerdote. Per compiere il suo apostolato aveva usato anche giornali, radio e tv: una carriera
di giornalista iniziata negli anni ’60 su Tv Sorrisi e Canzoni e poi con Radio Montecarlo, Topolino, le prime tv libere (fu anche direttore per 7 anni di Canale 48, televisione fiorentina). La Diocesi grossetana ricorda anche il suo impulso decisivo allo scoutismo (a lui si deve l’aver portato sulla vetta del monte Amiata la statua della Madonna dello scout) e a molte altre iniziative coi giovani.

«La Chiesa di Grosseto è grata a padre Ugolino per le primizie sacerdotali spese in mezzo a questo popolo – commenta il vescovo Rodolfo Cetoloni -. Personalmente perdo un confratello amabile, ricco di verve, che tanto ha amato l’ideale francescano e tanto ha insegnato a noi frati circa il modo di comunicare il Vangelo attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Padre Ugolino ha precorso i tempi in molti ambiti e ci ha aiutati a confondersi nel senso più bello del tempo con le ansie, le gioie, le fatiche e le speranze della gente».



Conobbi padre Ugolino oltre 40 anni fa, quando dirigeva Canale 48. Era simpatico e brillante, direi un giornalista vero che l’abito del monaco rendeva ancora più completo. Era molto rispettoso dei ruoli: i colleghi che lavoravano con lui ricevevano indicazioni di massima, però erano liberissimi corredare i loro servizi con i commenti che sembravano loro più appropriati. Il frate-direttore non interferiva. Altri tempi. Oggi, come forse avrete letto nelle settimane, scorse, l’editore di Tv9 Grosseto ha cercato di fare lui il direttore, in spregio alla legge e al contratto di lavoro. Ed è arrivato a denunciare il fiduciario di redazione perchè aveva denunciato l’allucinante situazione al sindacato. Padre Ugolino, se non era d’accordo su qualcosa, scuoteva la testa e sorrideva. Gli bastava per manifestare il suo garbatissimo dissenso. Ciao caro padre Ugolino Vagnuzzi, ci mancherà il tuo bell’esempio.

Sandro Bennucci

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