Pensioni d’oro: Molinari (Lega) smentisce i grillini, solo un piccolo contributo di solidarietà
ROMA – L’incredibile confusione creata dalla presentazione del progetto di legge giallo-verde sulle pensioni d’oro, firmato dai due capigruppo D’Uva e Molinari, si arricchisce ogni giorno di contorni tragicomici, purtroppo non opportuni quando si tratta della tranquillità e della tutela doverosa di anziani che hanno lavorato e pagato tasse e contributi duramente per otre 40 anni, tartassati per avvantaggiare giovani e meno giovani, nullafacenti o evasori di contributi e tasse.
Anche il leghista Molinari, firmatario del progetto di legge, probabilmente a sua insaputa, visto che non sembrerebbe averlo compreso fino in fondo, afferma: «Nessun taglio proporzionale che penalizzerebbe chi è andato in pensione in anticipo, dobbiamo agire sulla base retributiva e basta. Bisogna trovare un correttivo. La Lega pensa a un taglio che porti un contributo di solidarietà delle pensioni più alte a favore di quelle basse. Se la legge è scritta male comunque potremo fare meglio in Commissione. Se ci saranno dubbi interpretativi – assicura Molinari in un’intervista alla Stampa – la premura della Lega è di intervenire. Posso assicurare che nessuno vuole espropriare le pensioni,
né creare svantaggi a chi ha quella contributiva. Non va neppure penalizzato chi è andato in pensione prima con una quota di retributivo maggiore, visto che lo prevedeva la legge. La nostra interpretazione è che di fatto si debba
ricalcolare soltanto la parte retributiva eccedente la soglia fissata di 4 mila euro. Questo creerebbe un piccolo contributo per alzare le pensioni minime fino a 780 euro. Chi parla di ricalcolo totale o di altro sbaglia, non è oggetto dell’accordo tra i due partiti».
Peccato che il giovin signore di Pomigliano d’Arco (neppure lui bene addentro alla materia) sostenga tutti i giorni una tesi opposta, seguito dal copresentatore grillino del progetto, D’Uva. A conferma che questi dilettanti allo sbaraglio, sostenuti dal bocconiano prof. Boeri, in materia hanno poche idee ma confuse.