Skip to main content
BOCCACESCA
Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2018%2F06%2Ffir E1593539039557

Omicidio Dini: già scarcerato uno dei rom, l’amarezza, e la protesta, dell’Assessore Funaro

Fir
Il luogo dove morì Duccio Dini, investito durante un inseguimento con sparatoria fra uomini di etnia rom

FIRENZE – La nostra benevola giustizia, grazie alle leggi buoniste approvate nel corso delle legislature, tutte a favore dei delinquenti, ha rilasciato dopo poco tempo Emin Gani, uno dei rom coinvolti nell’inseguimento che causò, lo scorso 10 giugno, l’incidente di via Canova in cui ha perso la vita il 29enne Duccio Dini. Il giudice ha accolto l’istanza di scarcerazione, presentata dal suo legale, e ha disposto gli arresti domiciliari per il 27enne di origine macedone. Gani ha già lasciato Sollicciano ed ha potuto riabbracciare i suoi cari. Tra le restrizioni fissate dal giudice, quella di non comunicare con nessuno all’esterno del suo nucleo familiare. Tra i motivi dell’affievolimento della misura cautelare nei confronti di Gani, l’assenza di condanne definitive.

Severo il commento dell’Assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro: « Siamo veramente amareggiati per la notizia della scarcerazione di uno degli individui coinvolti nell’omicidio di Duccio Dini. Questa vicenda dimostra che il sistema penale italiano va rivisto, a partire dall’applicazione delle misure cautelari».

Notiamo che l’Assessora, con stile molto politicamente corretto, parla di individuo e non di rom, ma la realtà non si può nascondere col buonismo.
Il gip ha accolto l’istanza della difesa mettendo ai domiciliari, nella casa popolare dove abita la sua famiglia, Emin Gani, che partecipò alle fasi iniziali dell’inseguimento che ha portato alla morte di Dini. Era a bordo di un furgone che poi dovette fermarsi per una ruota bucata. «Come Comune abbiamo le mani legate di fronte alla decisione di tenere questa persona agli arresti domiciliari in un alloggio erp – commenta Funaro -. Questo ci rende ancora
più convinti della nostra richiesta alla Regione Toscana di riformare la legge sulle assegnazioni delle case popolari. Non è sostenibile mantenere case di edilizia popolare pubblica a persone coinvolte in reati gravi contro le persone o contro il patrimonio. Il sindaco Nardella – conclude Funaro – è in costante contatto con la famiglia di Duccio e conferma l’intenzione del Comune di essere sempre al loro fianco anche con la richiesta di costituirsi parte civile nel processo che si dovrà tenere». Pentimento tardivo, sarebbe meglio rivedere i criteri dell’assegnazione delle case Erp.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP