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Pd: feste dell’Unità in crisi, anche in Emilia. A Bologna qualche ex ministro, manca anche Renzi

Festa Dell Unita BolognaBOLOGNA – Cosa ci avrà raccontato questa stagione delle grandi feste dell’Unità in Emilia-Romagna lo scopriremo tra poche settimane. Di sicuro, quella nella quale si inseriscono, è una stagione complicata per il centrosinistra. La prima dopo anni con il Pd all’opposizione. Ma soprattutto la prima in assoluto dopo una sconfitta politica in questa terra distesa tra Piacenza e Rimini. Una stagione di Feste in bilico, insomma, segnata da storici cambi di sede e da un modello che – per stessa ammissione dei leader locali – non può più essere quello della tradizione. E con all’orizzonte un voto, quello regionale nel 2019, per la prima volta veramente aperto a ogni
risultato.
Da Bologna il segretario e deputato Francesco Critelli oggi ha presentato il programma della festa provinciale: tanti ministri degli ultimi governi di centrosinistra (ci sarà anche la Boschi), almeno un ex presidente del Consiglio, Gentiloni, con Renzi non in programma ma che non si esclude possa arrivare e ospiti esterni al Pd, ma non i grandi ex, finiti in Mdp.
Critelli sembra consapevole del momento difficile per il Pd nazionale («Dobbiamo avere l’umiltà di capire che incontriamo l’ostilità di una parte significativa di questo Paese. Ma bisogna reagire e giocare all’attacco. Abbiamo bisogno di un Pd di combattimento) e regionale: «Qui il Movimento 5 Stelle è risultato il primo partito, e la coalizione di centrodestra la prima. Abbiamo perso Imola al ballottaggio. Serve un’analisi profonda per capire cosa è successo».
Intanto il messaggio che da qui indirizzano al partito nazionale (che negli stessi giorni terrà la sua Festa sempre in Emilia-Romagna, a Ravenna: domani sarà presentato il programma) è appunto di combattere. Partendo da temi come quello dell’accoglienza: la sala dibattiti a Bologna sarà intitolata alle vittime del mediterraneo e durante la Festa sarà promossa una raccolta firme per ripartire con lo Ius Soli.
Cambiare passo e dibattere. Ma non con esponenti del Governo: Di Maio ha declinato l’invito a Reggio; a Bologna è stato Toninelli a dire no. Solo a Ravenna dovrebbe arrivare il presidente della Camera, Fico, molto vicino alle sinistre.
La stagione della grande incertezza in Emilia-Romagna. E il cambio delle sedi di feste storiche dal centro ai quartieri fieristici con l’aria condizionata nei ristoranti ne è quasi la metafora. Un altro rito che cambia per il popolo dem. A Reggio il trasloco è temporaneo per far spazio ai lavori per l’arena che sorgerà al Parco Nord. A Bologna lo spostamento (e l’accorciamento: durerà una settimana in meno) serviranno a far tornare i conti dopo due anni con il segno meno o meno meno. E ad aumentare la confusione ci sarà la competizione con un’altra kermesse non politica, Made in Bo, nei vecchi spaz. Ma sono altre le cose che sembrano spaventare i vertici dem.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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