Rimini: Giovanni Sartori demolisce il reddito di cittadinanza, vanto del vicepremier Di maio
RIMINI – «Il reddito di cittadinanza potrebbe essere oggi declinato come il diritto a non lavorare, mentre la Costituzione prevede il diritto al lavoro». Lo ha detto il giurista Giovanni Sartori al Meeting di Cl. «In Francia ci sono famiglie con la terza generazione di persone che vive di sussidi dello Stato e non ha hanno mai lavorato. Non mi pare che sia assolutamente un bene. Inoltre, il reddito di cittadinanza ha un problema di finanziamento: Non ci sono risorse per finanziarlo», conclude. Non osserva che alcuni degli esponenti di quella terza generazione francese potrebbero essere stati anche protagonisti di attentati terroristici che hanno insanguinato mezza Europa (questo lo aggiungiamo noi ).
Ma questo si tratta sicuramente di un sistema che, a lungo andare,forgerà una classe di giovani irresponsabili. Già vediamo che, come accertato dalla magistratura, la maggior parte dei migranti mantenuti di tutto punto a nostre spese, non lavorano e anzi arrotondano i loro introiti prestando la propria attività per far proliferare lo spaccio di sostanze stupefacenti o la piccola malavita. Lo ha detto, prima del crollo del Ponte Morandi, il procuratore di Genova Cozzi. Riflettano i Cinque stelle, si rischia di avviare a una brutta deriva la nostra gioventù con la promessa di una vita comoda facile, senza sacrifici e senza problemi, alle spalle e a spese degli altri, come ad esempio i pensionati d’oro, che di sacrifici invece ne hanno fatti a iosa, e con i quali lo stesso Di Maio pare avere una partita mortale aperta.