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Ponti pericolanti: in Italia sono oltre 300 quelli a maggior rischio. L’allarme del Codacons

Ponte Morandi Genova 2

Ancora una volta abbiamo avuto modo di rilevare le diverse velocità della magistratura: mentre la procura di Agrigento procede spedita contro Salvini, subito individuato come possibile responsabile di reato di sequestro di persona, dopo istruttoria veloce e anche sulla base della segnalazione di Saviano, quella di Genova continua a procedere contro ignoti, andando con i piedi di piombo. Dunque Salvini forse in carcere, Senato permettendolo, per un reato senza morti né feriti, ma nessuno neppure incriminato per la morte di 43 persone a Genova? Signori sì, è proprio così, è questa la giustizia italiana. Che sarebbe la prima da riformare se si riuscisse a superare molti veti e ricatti incrociati.

Ma torniamo ai ponti a rischio. Finora si sono susseguite le più diverse ipotesi sulle cause (e concause) che potrebbero aver provocato il crollo del viadotto genovese e la conseguente strage. Due commissioni d’inchiesta, una della Procura, l’altra del Ministero dei Trasporti, sono state incaricate di stabilire la verità sul cedimento, per dare una risposta concreta non solo alle famiglie delle vittime ma anche all’Italia intera, in attesa di conoscere le ragioni di una delle peggiori sciagure degli ultimi anni. Scarsa manutenzione, rottura di un tirante, collasso strutturale: tutto è al vaglio degli inquirenti.

La tenuta del Morandi, al centro delle principali discussioni tecniche degli ultimi giorni, potrebbe essere la stessa tarata per gli altri viadotti sparsi lungo la dorsale appenninica (e non solo), specie nel Sud Italia, dove vi sono la maggior parte dei ponti sotto osservazione. In tutto sarebbero oltre 300

Il disastro del Morandi ha innescato un’immediata concatenazione di allarmi, lanciati un po’ in tutta Italia sui cavalcavia che attraversano città e zone al di fuori, viadotti di autostrade e tratti urbani, che hanno destato l’attenzione dell’ingegneristica italiana. I viadotti a rischio sparsi lungo la dorsale appenninica (e non solo), specie nel Sud Italia, dove vi sono la maggior parte dei ponti sotto osservazione, in tutto sarebbero oltre 300. Tutti sostanzialmente per lo stesso motivo: la loro età (quasi tutti risalgono agli anni ’50-’60) e il loro stato di usura.

Lo stesso ministero delle infrastrutture ha deciso di lanciare un monitoraggio interessando regioni, comuni, province e tutti i gestori, mentre il Codacons ha diffidato i prefetti delle zone con cavalcavia o viadotti a rischio. Ai prefetti, chiamati in causa quali responsabili diretti della sicurezza pubblica, l’Associazione chiede di disporre un blocco temporaneo per alleggerire il traffico sui viadotti a rischio: una necessità che, a detta di Codacons, s’impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un’attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio. Ma qualche prefetto, come Laura Lega di Firenze, si era già attivato, riunendo intorno a un tavolo tutti gli enti interessati in modo da aggiornare l’elenco delle infrastrutture a rischio e intervenire di conseguenza.

Per tutti sarà utile la lista diramata da Codacons, che le Autorità interessate potranno verificare, distinta regione per regione. Come si può notare la maggior parte della strutture segnalate si trovano nelle regioni meridionali. In Toscana solo il Ponte Vespucci a Firenze e altro sulla superstrada di Pontedera, ma sembrerebbe un elenco per difetto. Questo comunque il primo elenco dei viadotti, cavalcavia e ponti per i quali detta Associazione indica l’opportunità di svolgere ispezioni e verifiche:

Abruzzo
Viadotti A24-A25 di Popoli, Svincolo Bussi, Tornimparte

A25 nel tratto che collega Pratola Peligna a Cocullo

Tutti i viadotti autostradali A24 e A25

Basilicata
Viadotto “Carpineto I” di 241 metri sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano
Ponte San Nicola di Palazzo San Gervasio

Calabria
4 Viadotti Fiume Mesima A2 tra Rosarno e Mileto pericolanti e sotto sequestro
Variante 106 tratto A
Ponte Morandi, Catanzaro
Viadotto Cannavino (Celico – Cosenza)
Ponte Cannavino SS107 tra Paola e Crotone
Ponte Petrace SS18 tra Gioia Tauro e Palmi

Campania
Viadotto Manna, Ariano Irpino
Ponte alla foce del fiume Sele SP 175
A2, Viadotto Castellammare
Salerno, viadotto Gatto
Vietri, Viadotto Vietri
Napoli, Ponte di Carmiano tra S. Maria la Carità e Gragnano
Castellammare, viadotto San Marco

Emilia-Romagna
Viadana-Borretto, Ponte sul Po
Colorno-Calsalmaggiore, Ponte sul Po
Ragazzola-San Daniele, Ponte sul Po

Lazio
Viadotto A12 Roma-Civitavecchia, tra Civitavecchia e S. Marinella
Roma, viadotto della Magliana
Civitavecchia, Ponte Via Braccianese Caudia

Liguria
Cairo Montenotte, Viadotto A6 Ferrania

Lombardia
Lecco, Cavalcavia Isella
Como, Viadotto dei Lavatoi
Milano-Meda, Ponte 14 all’altezza di via San Benedetto a Cesano Maderno (Km 140+228)
Milano-Meda, Ponte 12 all’altezza di via Alessandro Manzoni, Cesano Maderno (Km 139+318)
Milano-Meda, Ponte 10 all’altezza di via Maestri del Lavoro a Bovisio Masciago (Km 138+913)
Milano-Meda, Svincolo 26 (Km 142+974)
Ponte di Legno, Viadotto

Piemonte
Priero, Viadotto A6 Chiaggi
Fossano, Viadotto A6 Stura di Demonte
Autostrada Savona-Torino, all’altezza di Cadibona
Viadotto A6 tra Altare e Ferrania

Puglia
SS16 bis Viadotto, Trani

Sardegna
Cavalcavia SS131, Mesu Mundu

Sicilia
Autostrada Catania-Palermo, ponte Simeto
Agrigento, Viadotto Morandi
Porto Empedocle, ponte Spinola
Porto Empedocle, ponte Salsetto
porto Empedocle, ponte Zubbie o Re
Ponte sulla Strada statale 626 Caltanissetta Gela (100m da Capodarso)
Ponte sulla statale 107

Ponte sul fiume Gornalunga lungo la S.P. 74 è in prossimità dei territori comunali di Belapasso, Motta S. Anastasia, Paternò e Palagonia

Toscana
Firenze, Ponte Vespucci
Pontedera, superstrada che collega via dei Panieracci a via del Podere, nella frazione di Gello

Friuli
Prato Carnico, ponte sul Degano

Buon lavoro ai colleghi e ai tecnici che dovranno fornire elementi preziosi per la valutazione di situazioni di pericolo e per gli interventi conseguenti. Contribuendo a raccogliere elementi necessari perché non si ripetano le presunte negligenze sottolineate da qualcuno per il caso di Genova, che dovranno essere accertate dai magistrati.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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