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Pensioni d’oro, Durigon (Lega): «Taglieremo sopra i 5mila euro netti, come da contratto di governo»

ROMA – Pensioni d’oro: si cambia ancora. Un caos. Fermateli! Ora interviene il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon (Lega) per mediare fra l’esperto Brambilla, del suo partito, e Luigi Di Maio che continua a straparlare senza mai volere (o sapere) entrare nel merito. Durigon dice: «Il disegno di legge potrà essere corretto durante l’iter parlamentare. Per esempio, nel programma diciamo che devono essere tagliate le pensioni di importo superiore a 5 mila euro netti e quindi penso che la soglia dei 4 mila sarà aumentata. Così come credo che si debba tener conto non solo degli anni di anticipo della pensione ma anche dei contributi versati, per evitare che con il taglio si prenda di meno di quanto si ha diritto in base ai versamenti».

Durigon, in un’intervista al Corriere della Sera, parla anche del superamento della legge Fornero, «il nostro obiettivo è dar corso al programma già con la legge di Bilancio per il 2019. Vogliamo attuare gli impegni presi, a partire da ‘quota 100. In merito alla possibilità di andare in pensione a 64 anni d’età con 36 di contributi, stiamo studiando varie ipotesi. Non escludiamo che si possa adottare una soglia d’età anche più bassa, sempre che con gli anni di contributi si arrivi appunto a quota 100. Molto dipenderà dalle risorse a disposizione, grosso modo servirebbero 8 miliardi di euro. Sulle coperture parleremo col ministro dell’Economia. Mi limito a osservare che il governo punta a un forte rilancio degli investimenti e della crescita, dalla quale deriveranno importanti risorse». Quanto alla possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, «servirebbero ancora più risorse, e quindi è prematuro parlarne».



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