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Enrico Rossi

Firenze, arresti coop: le opposizioni, fare luce sul modello d’accoglienza toscano, vanto del Governatore Rossi

Rossi
Enrico Rossi

FIRENZE – Dopo gli arresti intervenuti ieri le opposizioni chiedono conto al Comune e alla Regione del fallimento del modello di accoglienza toscano e degli appalti assegnati.

Iniziamo dal Comune: «Bisogna far luce sugli appalti dei servizi comunali al Consorzio CO&SO e alla cooperativa Il Cenacolo, i cui rappresentanti sono indagati e coinvolti negli arresti di ieri per presunta frode nella gestione dei centri di accoglienza di migranti». Lo chiede Miriam Amato, consigliera aderente a Potere al Popolo, con una sua comunicazione che effettuerà al prossimo Consiglio Comunale previsto martedì 4 settembre. «Sono tantissimi gli appalti affidati dal Comune a CO&SO e a Il Cenacolo per servizi vari dal 2000 a oggi – aggiunge la consigliera – dai servizi educativi all’accoglienza, dalla cultura al sociale. Quindi è importante che l’amministrazione faccia luce e trasparenza sulle procedure amministrative e sui controlli effettuati sulla gestione di tali appalti e quindi porteremo la questione all’attenzione del prossimo Consiglio», conclude Amato.

Ci vanno giù dure le opposizioni in Consiglio regionale, che chiedono conto del fallimento del modello toscano d’accoglienza del Presidente Rossi: «L’inchiesta della magistratura fiorentina su alcune tra le principali cooperative che a Firenze e in Toscana gestiscono il settore dell’accoglienza dimostra una volta di più ciò che a più riprese avevamo sostenuto, ovvero che il modello toscano tanto vantato dal governatore Enrico Rossi si presta a generare sacche di discontrollo in cui si annidano volentieri comportamenti criminosi. Inutile che oggi la giunta regionale si vada in tutta fretta a nascondere annullando di primo mattino la conferenza stampa già convocata sulla questione dell’immigrazione per rilanciare i propri modelli di accoglienza diffusa. La frittata è ormai fatta, e a porvi rimedio è l’autorità giudiziaria. La verità è che la sinistra ha praticato per anni e anni un buonismo indistinto che nuoce per primi agli immigrati brava gente, confinati in un calderone in cui a pari merito entrano aventi titolo e non, criminali e rifugiati. Questo ha generato tensioni sociali, questo ha generato un modello di accoglienza fumosa, più business che carità, che strumentalizza decine di disperati a mero favor politico, ammonticchiando persone spesso in condizioni nemmeno granché dignitose. I risultati sono nella chiusura di centri come quello di don Biancalani a Vicofaro, a Pistoia, e in inchieste come quella che a Firenze ha prodotto misure cautelari e interdittive. Poi la giustizia farà il suo corso, ma se tutto fosse limpido non ci sarebbero i fascicoli». Lo affermano i vertici toscani e fiorentini di Forza Italia con l’onorevole Stefano Mugnai (coordinatore regionale), Maurizio Marchetti (capogruppo in Consiglio regionale), Marco Stella (coordinatore fiorentino, vicepresidente del Consiglio regionale), Jacopo Cellai (capogruppo in Comune di Firenze).

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