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Confindustria, ultimatum al governo: «Misure per la crescita o scendiamo in piazza subito»

ROMA – Ultimatum al governo dal vertice degli industriali. «In Confindustria sono arrivate parecchie telefonate di colleghi che chiedono di scendere in piazza, subito. Con senso di responsabilità abbiamo cercato di moderare queste spinte, abbiamo cercato il dialogo con il governo, perfino sul decreto dignità abbiamo mosso le nostre critiche in modo pacato. Ma certo, se non si fermeranno gli attacchi alle imprese, la piazza diventerà un’opzione concreta». Lo dice a Repubblica, Giulio Pedrollo, imprenditore veronese, vicepresidente di Confindustria per le politiche industriali.

«Io credo – spiega Pedrollo – che sia arrivato il momento delle responsabilità. Per il governo, per noi imprenditori, per tutti i nostri collaboratori. Perché chi attacca le imprese non commette un’ingiustizia solo nei confronti degli imprenditori ma di tutto il sistema che ruota intorno alle imprese: gli azionisti, i manager, i lavoratori, le loro famiglie, i fornitori. Quando ipotizziamo una manifestazione in piazza immaginiamo di andarci con tutti i nostri collaboratori per dire forte e chiaro che senza le imprese il Paese non va avanti».

Alla domanda se sia un ultimatum al governo e che tempi preveda, Pedrollo risponde: «Settembre e ottobre sono i mesi decisivi, più in là non si può andare. Nel contratto di governo tra Lega e M5S colpiva la totale assenza di numeri e tempistiche: ecco, ora è arrivato il momento di fare i conti. Vedremo quali sono i reali equilibri tra Lega e Cinque Stelle, vedremo quale sarà la sintesi tra due forze così diverse».

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