Sigaro toscano in Borsa: a ottobre nel segmento Star di Piazza Affari (102 milioni di fatturato)
BOLOGNA – Un simbolo che resiste al tempo e ai cambiamenti: ecco il sigaro toscano, entrato in produzione a Firenze nel 1815 e diventato subito un successo. Ora Manifatture Sigaro Toscano, società guidata da Luca Cordero di Montezemolo e Gaetano Maccaferri, ha deciso di intraprendere la quotazione nel segmento Star di piazza Affari, dedicato alle medie imprese con capitalizzazione compresa tra 40 mln e un miliardo. L’approdo in Borsa, approvato dal cda, è previsto per metà ottobre. Lo riferisce l’edizione bolognese del Resto del Carlino. Nel 2003 il marchio passò alla multinazionale British American Tobacco (Bat) e nel 2006 alla cordata italiana guidata dal gruppo industriale Maccaferri.
Il bilancio 2017 di Manifatture Sigaro Toscano si è chiuso con un fatturato in aumento a quota 102,8 milioni, un margine operativo lordo di 32,8 milioni e un utile netto di 17,6 mln. E nel primo semestre 2018 il giro d’affari ha fatto registrare una crescita del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2017. Nello stesso periodo, il Mol è cresciuto di oltre quattro punti, anche grazie alla quota di export: nei primi sei mesi dell’anno gli scambi verso l’estero sono aumentati del 10%. Con questi numeri, il consiglio ha detto sì alla quotazione. La società è convinta di avere ancora ampi margini di crescita soprattutto sul mercato estero, e l’ad Stefano Mariotti guarda con grande interesse agli Stati Uniti.
Quella del Sigaro Toscano è l’unica filiera tabacchicola tutta italiana, con circa 220 tabacchicoltori concentrati in Valdichiana, Valtiberina, Lazio, Campania e Veneto. I numeri
totali parlano di 1.800 addetti, un centro di ricevimento, perizia e sviluppo tabacco (Foiano della Chiana) e due manifatture, a Lucca e Cava dei Tirreni.