Immigrazione e sicurezza, nuove norme su asilo, espulsioni e sgomberi
ROMA – Non teme rilievi di incostituzionalità Matteo Salvini sui decreti Immigrazione e Sicurezza che oggi saranno discussi in Consiglio dei ministri. Temi bandiera per il titolare del Viminale. Su entrambi è in arrivo una stretta, dall’asilo alle espulsioni, dagli sgomberi al terrorismo. Ma le misure dovranno prima superare l’esame del Colle: gli esperti legislativi li vaglieranno con grande attenzione per verificare la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza. Anche l’Alto commissario Onu per i rifugiati è pronto a monitorare il testo; faremo osservazioni. Da parte sua, il guardasigilli Alfonso Bonafede fa sapere che «fino ad ora non ci sono stati problemi costituzionali e i due decreti sono al vaglio degli uffici legislativi. Non risultano particolari criticità». Il Capo dello Stato sicuramente potrebbe mettere i bastoni fra le ruote a Salvini, mentre il giudizio dell’Onu sarà ininfluente e inutile, come l’organismo stesso.
In conferenza stampa al Viminale, Salvini è ottimista: «tutto è migliorabile, accetterò consigli e suggerimenti, c’è il
Parlamento apposta, ma i decreti sono due passi avanti importanti verso la tutela di sicurezza, legalità, disciplina e
ordine pubblico e ritengo che non ci siano rilievi di incostituzionalità, di fascismo, di razzismo, di cattivismo.
Togliere il diritto a fare domanda di asilo a chi aggredisce un agente mi sembra il minimo. Parlare di tutela di diritti umani in riferimento a qualcuno che ha in tasca un foglietto che dice che scappa dalla guerra e a tempo perso prende a pugni un poliziotto è assurdo. A casa mia non lo fai».
Proprio l’ampliamento dei reati che portano alla revoca del permesso di rifugiato è uno dei punti salienti del dl: si va
dalla violenza sessuale alla rapina, dalla resistenza a pubblico ufficiale al traffico di droga. Sempre in tema di asilo il testo cancella la protezione umanitaria (che era diventata la principale misura concessa ai richiedenti), circoscrivendo alcuni permessi speciali: per gravi condizioni di salute, calamità naturali nel Paese di provenienza, valore civile. La protezione è inoltre revocata in caso di rientro nel Paese di origine. E viene escluso il gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso contro il diniego della protezione è dichiarato improcedibile o inammissibile.
Il decreto riserva inoltre esclusivamente ai titolari di protezione internazionale nonché ai minori stranieri non
accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara). Per facilitare le espulsioni dei migranti irregolari ci sarà poi il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri per i rimpatri: da 3 a 6 mesi. Nonchè procedure più veloci per costruire nuovi Centri: «ne serve almeno uno per regione e contiamo di raddoppiare la capienza», ha spiegato il ministro. Il testo indica che in attesa del procedimento di convalida dell’espulsione, il migrante possa essere ospitato non solo nei Cpr, ma anche in locali nella disponibilità delle questure. Prevista infine la revoca della cittadinanza italiana per reati con finalità di terrorismo ed il raddoppio dei tempi (da 2 a 4 anni) della concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza.
Il decreto Sicurezza punta a prevenire il rischio dei veicoli lanciati contro la folla, tecnica jihadista sperimentata da
Nizza a Londra a Berlino. I noleggiatori avranno l’obbligo di comunicare al Centro elaborazione dati delle forze di polizia l’identità di chi richiede un autoveicolo e la comunicazione deve essere fatta con un congruo anticipo rispetto al momento della consegna. Il centro verifica e se ci sono situazioni sospette invia una segnalazione di allerta alle forze di polizia “per le conseguenti iniziative di controllo”. Il decreto amplia poi le zone dove può scattare il Daspo urbano includendo anche i presidi sanitari e quelle destinate allo svolgimento di fiere, mercati, pubblici spettacoli.