
Fiorentina: Spal travolta (3-0). Si sblocca Pjaca, poi in gol Milenkovic e Chiesa. E ora l’Inter. Pagelle

FIRENZE – Evvai col tridente! Se poi, invece di Simeone, nel tabellino dei marcatori, con Pjaca e Chiesa, figura il terzino Milenkovic, poco cambia. Con la vittoria, assai convincente, della Fiorentina che sale, magari per una notte, al secondo posto in classifica. Affianca il Sassuolo e aspetta il risultato di Torino Napoli per sapere se è davvero secondo posto o se, per caso, diventa terzo. In ogni caso cambia poco: l’importante è trovarsi lassù, fra le prime, dopo cinque partite. Pronti ad andare, martedì sera, a far paura all’Inter, a San Siro. Sì, la Fiorentina funziona. E soprattutto, lasciatemelo dire ancora una volta, funziona questo tridente che Pioli ora esalta ma che ha tardato parecchio a comporlo. Stasera, per esempio, data per scontata la conferma di Pjaca, sembrava non dovesse giocare dall’inizio Chiesa. Eresia! Invece Federico è stato schierato e ha inciso in maniera fondamentale, provocando sconquassi nelle retrovie spalline fin dall’inizio. Fantastico il suo gol, il terzo dei viola. Dopo aver segnato è andato ad abbracciare il fratellino Lorenzo, 14 anni, raccattapalle a bordo campo. Anche il suo babbo Enrico, in tribuna, si è entusiasmato, con tutto il resto della famiglia. E al coro vincente si è saputo unire al coro lo stesso Pjaca: autore del primo gol viola su splendido traversone di Biraghi dalla sinistra. Tutti ben sostenuti da un bel centrocampo, dove Veretout ha fatto tutto: dall’incontrista al suggeritore. Soprattutto si è dato un gran daffare, mettendo in crisi fin da subito la linea maginot della Spal. Schiattarella, Missiroli, Kurtic e anche l’intraprendente Lazzari, forse il talento più prezioso della pattuglia di Ferrara. Ha funzionato la Fiorentina, più incisiva rispetto alle altre partite, compresa quella del 6-1 tennistico al Chievo. Bene la difesa, benino Lafont, un po’ impacciato in un paio d’interventi in presa e ancora impreciso nei rilanci. La sorpresa? Hanko, difensore slovacco di 21 anni, giocatore pronto, chiamato a sostituire Biraghi all’inizio del secondo tempo. Ha perfino sfiorato il gol: Gomis gli ha deviato in angolo la conclusione. Tutto bene? Sì, ma non esageriamo: davanti c’era la Spal, temibile ma battibile. Ora l’esame San Siro, forse il primo brivido vero di questo campionato. Ma questa Fiorentina, lasciatemelo dire, può anche far tremare il vecchio stadio meneghino. Beninteso con il tridente.

ASTORI – Ecco il tridente (Chiesa-Simeone-Pjaca) per la prima volta al Franchi. In mattinata qualche rumors (specie alimentato da alcuni giornali) dava Chiesa fuori e Mirallas al suo posto. Mi sarebbe sembrata una follia, vista la delicatezza dell’impegno. E infatti Pioli ha mostrato saggezza. Torna Lafont. E rivediamo, almeno a Firenze, Veretout. La Spal, a parte Viviani, è in formazione tipo. Leonardo Semplici ha caricato la squadra a dovere. In futuro potrebbe cambiare panchina e sedersi su quella della Fiorentina. La curiosità? Cinquant’anni fa nella Spal c’era un Petagna, Francesco, l’allenatore. Oggi c’è un Petagna in campo, l’attaccante Andrea. Da prendere con le molle. La Fiorentina spinge subito: Chiesa, che non sembra per nulla stanco come lo volevano dipingere, si fa subito pericolo. E Semplici raddoppia la marcatura su di lui. Palla sui piedi di Simeone (6′) in piena area: ne esce un passaggino al portiere. Cholito, ma dai… All’8′ la Fiorentina va in gol: Milenkovic si destreggia bene e la butta alle spalle di Gomis. Ma secondo l’arbitro il difensore era in fuorigioco. Gol annullato. Al 13′, il momento di Astori: ma sono i tifosi della Spal a urlare il nome di Davide. Applauditi da tutto il Franchi. Poi arriva la Fiesole. Va bene: l’importante è perpetuare il ricordo e quello che, ormai, è diventato un rito.
PJACA – La Fiorentina mantiene l’iniziativa. La Spal è prudente e cerca la ripartenza. Ma al 18′ il gol arriva: e a buttarla dentro è lui, Marko Pjaca. Cross di Biraghi da sinistra, Vicari svirgola e il croato, lì davanti alla porta, segna un gol facile ma fondamentale. E’ quello che lo sblocca, che avvia il suo percorso, anche di bomber, in maglia viola. Vai Marko! Non voglio essere presuntuoso, ma è dall’inizio del campionato che sostengo il tuo impiego dal primo minuto. Ero convinto che avresti potuto dare un contributo subito. La Spal (24′)nreagisce: Lazzari va via a destra a Biraghi, palla per Antenucci che, da solo, colpisce di testa mandando a lato.

MILENKOVIC – Ma la Fiorentina riparte. E raddoppia. Segna Milenkovic. E stavolta è buono. Ecco lazione al 28′: angolo di Veretout, stacco del difensore serbo che va su tutti, anticipa l’uscita di Gomis e la mette dentro. Due a zero. I viola non devono illudersi e mollare. Ma finora il gran lavoro di Veretout (soprattutto lui), Benassi e Gerson ha permesso di mantenere costantemente il controllo del centrocampo e del gioco. Schiattarella e Missiroli soffrono e lo schieramento a cinque mostra ampie falle. Dove i viola sono bravi a incunearsi. Solo Lazzari, neo azzurro, conquista palloni e li porta in avanti. Simeone (44′) riceve da Biraghi e apre a destra per Chiesa che entra in area e tira: deviazione in angolo. Due minuti di recupero. La Fiorentina insiste e chiude in avanti. Che dire? Così va bene.

CHIESA – In avvio di ripresa il debutto di Hanko, slovacco di 21 anni, al posto di Biraghi. E proprio Hanko, al 6′, duetta con Chiesa, smarcandolo di tacco, in piena area. Federico tira ma il pallone finisce a fil di palo alla destra di Gomis. Chiesa fraseggia anche con Pjaca, colpi spettacolari ma un po’ leziosi e non efficacissimi. Hanko, filiforme, piedi raffinati, si lancia spesso in discese entusiasmanti, ma viene richiamato da Pioli: stai su Petagna. Obbedisce. Ma sono ancora Chiesa e Pjaca a incidere. E’ l’11’:Chiesa la butta dentro quasi con rabbia. Alla mia sinistra, in tribuna, babbo Enrico esplode in un urlo di gioca insieme a tutta la famiglia (mamma, fidanzata, amici). E’ il secondo gol di Federico, quest’anno. Ecco l’azione: Chiesa recupera palla sulla tre quarti, va via di forza, allarga a Benassi che serve in area Pjaca; un contrasto sfavorisce il croato, ma Chiesa arriva in corsa e mira all’angolo alla destra di Gois. Tre a zero. Abbraccio al fratellino Lorenzo, 14 anni, raccattapalle a bordo campo e giocatore delle giovanili viola.Ecco, ora Chiesa andrebbe tolto e risparmiato per la partitona di San Siro, martedì 25 settembre, contro l’Inter. Infatti entra Mirallas. Standing ovation per Federico. E i complimenti di Pioli.
KURTIC – Fuori Chiesa, la Fiorentina non si ferma. Hanko sfiora il gol: Gomis devia in angolo. La Spal è travolta. Kurtic interviene fallosamente su Pezzella. Per l’arbitro è rosso diretto. Per me no, il fallo c’è ma involontario. Proteste spalline. Ghersini chiama in causa il Var e va a rivedere l’azione direttamente a bordo campo. Rientra ed estrae il giallo. Solo ammonito. Giusto. Il Franchi applaude, molto sportivamente, non solo perchè Kurtic è un ex viola. Sarebbe stata un’espulsione ingiusta. Leonardo Semplici appare sconsolato: toglie Petagna e inserisce Paloschi, ma ormai il risultato è segnato. La Spal si fa viva, anche su punizione, ma in pieno recupero è il Cholito Simeone ad andare vicino al gol e quindi alla quaterna viola. Ma lasciatemelo dire: può bastare anche così.
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