Bologna: Salvini nel mirino dei centri sociali. Manifesti oltraggiosi di minaccia
BOLOGNA – Continua la campagna contro Salvini, orchestrata dalla sinistra e dalle sue propaggini estreme, tanto che in alcune città, vedi Milano, compaiono do nuovo scfitte che inneggiano alle Brigate Rosse, a conferma del legame tra prediche e campagne sostenute dal partito ex egemone e frange di terrorismo. Uno striscione lungo diversi metri con la scritta in rosso «Salvini, Bologna ti odia! No al razzismo», e un manifesto azzurro col volto del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al centro di un mirino e la scritta Assassino.
A srotolare il drappo e a affiggere il manifesto in via Zamboni, nel cuore della zona universitaria di Bologna, è stato il Cua-Collettivo universitario autonomo che ha rivendicato l’azione sulla propria pagina Facebook e in una nota spiegando che «si è alzato chiaro il grido di ostilità e disprezzo per il razzismo e le politiche suprematiste messe in campo dal neo ministro degli Interni negli ultimi mesi».
La replica via social del vicepremier non si è fatta attendere: «A Bologna, i soliti figli di papà dei centri a-sociali mi mettono un mirino addosso con la scritta ASSASSINO Che pena. Credo che qualche mese di servizio civile o militare gli farebbe proprio bene, che ne pensate?».