Decreto immigrazione: Salvini si piega alla magistratura, serve l’ok di un giudice per l’invio nei Cpr
ROMA – La stretta sui richiedenti asilo prevista nel dl Salvini prevede sempre che «prima ci sia la
convocazione della commissione prefettizia» chiamata a decidere. Lo ha detto a Radio Anch’io il ministro dell’Interno Matteo Salvini, confermando di essere stato convocato ieri al Quirinale dal capo dello Stato Sergio Mattarella, anche per discutere del decreto, che oggi dovrebbe essere firmato. «Oggi un richiedente asilo – ha spiegato – anche se viene beccato a spacciare, a molestare una bambina ai giardinetti, a derubare un anziano, vede andare avanti al sua domanda d”asilo a spese degli italiani. Con il decreto, se ti becco, convoco subito la commissione prefettizia e ti respingo la domanda, ti porto in un centro per i rimpatri e ti rimando a casa tua». Con il via libera di un magistrato?, gli è stato chiesto. «Servirà sempre l’ok di un magistrato per invio nei Cpr», ha risposto.