Juncker: l’Italia costituisce un pericolo, ma non la paragono alla Grecia. E attacca Salvini, che replica
BOLZANO – Parziale marcia indietro dello scadente (finisce il mandato a maggio 2019) presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, che però continua a denigrare l’Italia. «Non ho paragonato l’Italia alla Grecia, ma certamente l’Italia si trova in una situazione difficile. Non spetta alla Commissione entrare nel merito delle misure inserite in manovra come la flat tax o il reddito di cittadinanza ma spetta ai politici italiani impostare misure che consentano all’Italia di rimanere entro gli obiettivi di bilancio concordati». Lo ha affermato in un’intervista al quotidiano viennese Der Standard ribadendo che se tutti chiedessero una deroga alle regole l’euro sarebbe in pericolo.
Quanto a salvini aggiunge: «Non ho sentito cosa ha detto, l’ho solo letto. Queste cose non le prendo neanche in considerazione. Il fatto che due vicepremier italiani si esprimano in modo estremamente sboccato sulla Ue fa capire tante cose. Che il vicecancelliere austriaco Strache ora dica di essere amico di Salvini mi sorprende, ma non troppo. Non possiamo scegliere i parenti, gli amici invece sì».
«L”Europa dei banchieri, quella fondata sull’immigrazione di massa e sulla precarietà continua a minacciare e insultare gli italiani e il loro governo? Tranquilli, fra 6 mesi verranno licenziati da 500 milioni di elettori, noi tiriamo dritto!». Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini replica a Juncker