Fondi ue: le Regioni cominciano a spenderli meglio. A fine anno esame per 51 programmi
ROMA – La preoccupazione che c’era all’inizio dell’anno sul ritardo dell’Italia nella spesa dei fondi europei si è attenuata. La situazione è in continua evoluzione, spiegano fonti europee, il clima è da corsa contro il tempo, ma non c’è allarme, in vista della scadenza del 31 dicembre 2018, per il raggiungimento degli obiettivi di spesa intermedi dei fondi strutturali Ue per i Programmi operativi 2014-2020.
A passare sotto la lente degli esperti Ue, dal 31 dicembre prossimo saranno 51 programmi italiani. Secondo quanto si
apprende, la rendicontazione della spesa delle regioni italiane è fluida: alcune riusciranno a centrare l’obiettivo di spesa solo poco prima della fine dell’anno, mentre altre, tra cui il Veneto, hanno previsioni più positive.
Ad oggi, inoltre, la Commissione non ha ancora ricevuto richieste dalle regioni italiane di aumentare il tasso di
co-finanziamento Ue per alcuni programmi (fino a un massimo dell’80%, mentre oggi oscilla tra il 50 e il 75%).