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Terrorismo: altri tre rimpatri di stranieri ritenuti contigui all’estremismo islamico

ROMA – Su un quaderno aveva riprodotto meccanismi di ordigni esplosivi con le istruzioni per il loro assemblaggio e utilizzo. E aveva messo nero su bianco il forte desiderio di uccidere i turisti bianchi ed i cristiani in Gambia, colpendo hotel e chiese, confidando in Allah per la riuscita dei suoi propositi criminosi. Per questo un cittadino gambiano di 24 anni, che si dichiarava ideologicamente contiguo ad una formazione paramilitare attiva in Africa centro-occidentale ed era detenuto per reati comuni è stato rimpatriato. Lo comunica il Viminale con una nota in cui dà
conto anche di altri due rimpatri di stranieri ritenuti contigui ad ambienti dell’estremismo islamico e pericolosi per la sicurezza dello Stato.
Era detenuto anche un altro degli espulsi, un cittadino tunisino di 28 anni, rinchiuso nel carcere di Modena per reati
contro il patrimonio e droga: durante la detenzione aveva pronunciato frasi inneggianti all’ISIS e, rifiutandosi di
rientrare in cella, aveva aggredito il personale della Polizia penitenziaria.
E’ stato infine allontanato un 22enne marocchino con numerosi precedenti per reati comuni, più volte protagonista, in stato di ebbrezza alcoolica, di eventi turbativi della sicurezza pubblica. In particolare, nell’ottobre 2017, lo straniero nei pressi della sinagoga di Firenze, aveva molestato i passanti al grido di Allah Akbar. Nella circostanza era stato trovato in possesso di un coltello da cucina.
Con questi provvedimenti sono 339 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015 ad oggi, di cui 102 nel 2018.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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