Berlino: 240.000 persone in corteo contro il razzismo e a favore dei profughi
BERLINO – Hanno sfilato contro la discriminazione, contro l’odio e il razzismo, a favore dei profughi e contro i tagli al sistema sociale e il risultato è stato una grandiosa manifestazione, che ha superato ogni aspettativa: circa 240 mila persone sono scese in strada a Berlino, stando agli organizzatori, che ne attendevano 40 mila.
Non stiamo nella pelle per la risonanza di questa manifestazione, ha affermato Felix Mueller dell”associazione
Unteilbar (indivisibile), che ha promosso l’evento. La polizia non ha voluto dare stime sul numero dei partecipanti, e
ha parlato di decine di migliaia di manifestanti.
Il corteo ha sfilato per sei chilometri da Alexander Platz alla Colonna della Vittoria. Nel tratto attorno alla Porta di
Brandeburgo c”erano fino a tre persone per metro quadrato, hanno riferito gli organizzatori. Berlino ha dato così un segnale fortissimo per una società aperta e libera – solidarietà invece di isolazionismo, in linea con lo slogan che campeggiava per le sue strade.
Tra i sostenitori c’era anche il ministro degli Esteri, il socialdemocratico Heiko Maas, che parlato di un «grande
segnale, perché la maggioranza del nostro paese si schiera per la tolleranza e l’apertura». Invece, non ha aderito il partito della cancelliera Angela Merkel, la Cdu. Uno dei funzionari locali, Stefan Evers, ha affermato che tra partecipanti della marcia c”erano anche organizzazioni dubbie.
La marcia anti-razzista ha assunto un ulteriore significato perché si è svolta alla vigilia delle elezioni bavaresi, dove i
riflettori sono puntati tra le altre cose sui numeri che riuscirà ad ottenere l’estrema destra di Alternative fur
Deutschland. E allo stesso tempo sui timori della Csu, che rischia di crollare: un appuntamento, quindi, considerato
delicato per tutto il paese. E la manifestazione è riuscita a distogliere per qualche ora l’attenzione generale
dalla grande attesa per quello che potrebbe essere un terremoto politico in grado di destabilizzare anche il governo federale.