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Calcio, sicurezza stadi: 32 milioni l’anno regalati ai club. L’accusa di Salvini al Pd

Già nel 2015 ci eravamo occupati del fantomatico obbligo stabilito da Renzi per le società di calcio, che avrebbero dovuto contribuire pro quota alle spese per la sicurezza, che da sempre gravano sulla collettività e non sui Paperoni delle società sportive, divenute società per azioni. Che continuano a pagare fior di milioni di euro a procuratori e calciatori e a incassare capitali dalle tv, mentre contribuenti e tifosi finanziano questo giro vorticoso di miliardi con tasse, biglietti d’ingresso e abbonamenti Tv.

Lo avevamo già scritto, ma lo ripetiamo, i numeri e i costi delle forze dell’ordine impiegate per garantire la regolarità e la tranquillità delle partite di calcio erano e sono impressionanti. Trentacinque milioni di euro annui e seimila uomini ogni domenica per garantire l’ordine pubblico e il regolare svolgimento delle partite.

Ci sono stati nel tempo molti tentativi di addossare ai paperoni del calcio quote di spese per la sicurezza, ma la lobby ha sempre frenato ogni tentativo. Anche quello di Renzi è stato di facciata; ha approvato una legge, ma poi sono mancati i provvedimenti attuativi, risultato zero via zero, ma dal punto di vista propagandistico il lancio iniziale ha fatto esultare il rottamatore.

Adesso, cambiato il Governo, Salvini è voluto andare a vedere le carte e ha scoperto l’amara realtà. Dopo tutto il battage renziano le società ancora non contribuiscono per un euro alle spese della sicurezza esterna degli stadi. «Il Pd non ha mai applicato la norma sulla sicurezza negli stadi», ha affermato Salvini, il quale, ricordando l’obiettivo
di un emendamento annunciato dalla Lega al decreto sicurezza, che prevede che le società versino una quota tra il 5 e il 10% degli incassi al botteghino, afferma che gli italiani «regalano più di 32 milioni l’anno ai club».

Il riferimento è ai dati del Viminale sui costi per l’impiego delle forze dell’ordine: nella stagione 2016/2017 durante gli incontri di calcio professionistico (Serie A, B e Lega Pro: partite di campionato e coppa) sono state impegnate 213.218 unità delle forze di polizia, per un costo complessivo di 34.274.445,44 euro; nella stagione 2017/2018 le unità impiegate complessivamente sono state 203.957, per un costo di 32.021.678,57 euro.

Secondo alcune stime, con l’applicazione della proposta leghista verrebbe coperta una fetta consistente della spesa che ora è a carico dei contribuenti. Ieri Matteo Renzi ha rivendicato di aver già approvato un meccanismo per far pagare i club. Ma Salvini spiega che non è esattamente così: «Renzi ha rivendicato di aver già approvato la norma, peccato che prevedesse l’adozione di un decreto attuativo che, a distanza di quattro anni, non ha mai visto la luce». Nell’ipotesi del Pd, si fa notare inoltre, i club avrebbero dovuto versare una quota tra l’1 e il 3% degli incassi totali del botteghino, mentre nell’emendamento in lavorazione si parla di una quota tra il 5 e il 10%.

Speriamo che sia la volta buona, ma ci permettiamo di nutrire seri dubbi. La lobby del calcio continuerà a difendere i propri interessi come ha fatto da 50 anni a questa parte, con qualsiasi governo e con qualsiasi parlamento. Se davvero questo è il governo del cambiamento, lo dimostri anche cominciando a smantellare questi privilegi assurdi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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