Pensioni d’oro: Di Maio reagisce e replica, taglio lunedì 14 ottobre in decreto fiscale. Terza giravolta in un giorno
ROMA – Di Maio non demorde, smentisce anche i suoi, che avevano escluso le modifiche al progetto sui tagli alle pensioni d’oro. Nuovo contrordine, il terzo della giornata, e la confusione regna sovrana. Che sia un metodo studiato per far prendere un infarto ai pensionati e risolvere così un problema? Non si sa. Comunque il vicepremier, dopo ordini e contrordini, conferma: «Tagliamo un miliardo di euro dalle pensioni d’oro».
Lo ha detto ospite di Domenica Live su Canale 5, spiegando che il taglio sarà lunedì 14 ottobre nel decreto fiscale. E aggiunge di «voler portare avanti il reddito di cittadinanza per aiutare le persone in difficoltà. Il 47% delle famiglie destinatarie sarà del centro-nord». Quanto al lavoro per i giovani, aggiunge che le aziende di Stato nei prossimi anni assumeranno: «Mi stanno dicendo tante aziende, anche di Stato, per ogni pensionato che ci sarà l’anno prossimo alcune aziende assumeranno anche 3 giovani. Uno a tre. Quindi se mando in pensione 500.000 persone ci saranno in alcuni casi il triplo dei lavori, in alcuni casi un lavoro in più, in alcuni casi il doppio dei posti di lavoro». Sarà la verità o, come al solito si tratterà dei sogni di Ercolino? Già lunedì 14 ottobre avremo la possibilità, dopo il Consiglio dei ministri previsto per le ore 17, di vederci più chiaro (forse). E saremo anche pronti a passare al contrattacco in caso di vigliaccate nei confronti dei pensionati. Che, Costituzione alla mano, non possono essere i soli a pagare. Si tagliano le pensioni oltre i 3.500 euro? Allora anche tutti gli altri redditi di questa entità dovrebbero essere tagliati. Impossibile perchè aumenterebbero le tasse? E allora perchè tartassare i pensionati che in tutti gli altri Paesi vengono invece trattati con grande rispetto?