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Orari centri accoglienza: Rossi deride la prefettura, in difesa dei migranti

Inaccettabile scorrettezza istituzionale del Governatore Rossi, il cui mandato scade nel 2020 e non è rinnovabile, nei confronti di un organo dello Stato. Il Presidente commenta la circolare della prefettura in tema di limitazione degli orari notturni dei migranti (rientro entro le ore 20,00) e del controllo dei pacchi che arrivano ai presunti profughi nei centri d’accoglienza. Che non sono case private o alberghi, dove si entra e si esce liberamente, ma luoghi dove deve essere tenuto un comportamento ordinato, secondo regole necessarie per la gestione di una comunità di persone.

Non si discute la critica, che può essere accettata, visto che per fortuna ancora non siamo sotto un regime, anche se il Governatore urla al risorgente fascismo e investe soldi pubblici per iniziative su questo tema.
Si contesta il tono sprezzante e di derisione usato nei confronti di chi rappresenta lo Stato. Frasi quali «Si introduce un fuso orario speciale per i migranti, anticipando l’arrivo della notte alle otto della sera. Mi chiedo se in primavera sarà necessaria un’altra circolare per adeguarla all’ora legale», oppure «non mi risulta che nel nostro ordinamento siano presenti ‘leggi santuarie’, quelle che regolavano i consumi e i costumi in epoca romana per impedire che venissero abbattute le barriere fra i diversi gruppi sociali e quindi la contaminazione tra i vari ceti», suonano come gratuito dileggio nei confronti di un’istituzione, che anch’io ho rappresentato per 40 anni, e che, anche con questi provvedimenti, cerca di garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. O il Presidente vuole ignorare fino in fondo che ci sono stati esempi di richiedenti asilo e migranti, anche in Toscana che, proprio in ore notturne, spacciano droga o compiono atti che turbano la civile convivenza? Anche ad evitare tutto questo mira probabilmente la direttiva prefettizia.

Nessuna obiezione sui rilievi giuridico-amministrativi-sociali, tipici della sinistra estrema, che possono essere opinabili e che rientrano nel legittimo diritto di critica; mi sembra però che con le frasi citate si sia passato il segno della decenza. Rossi ha più volte messo all’indice alcuni violenti interventi del ministro Salvini nei confronti di altre istituzioni, ad esempio quando il ministro censurò i provvedimenti del procuratore di Agrigento, ma adesso lui cade nello stesso errore, preso dalla foga della difesa dei migranti ad ogni costo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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