Skip to main content

Vaticano: le conclusioni del Sinodo dei giovani. Abusi sessuali, migranti, omosessualità

VATICANO – È un testo molto articolato, nei suoi argomenti, il documento finale del Sinodo dei giovani, approvato dall’Assemblea, in tutti i suoi 167 punti con ampio margine sulla maggioranza qualificata dei due terzi. Tra le affermazioni decisive della prima delle tre parti, il «fare verità e chiedere perdono», sulla questione degli abusi sessuali, in cui si dice che «i diversi tipi di abuso compiuti da alcuni vescovi, sacerdoti, religiosi e laici provocano in coloro che ne sono vittime, tra cui molti giovani, sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio». Il Sinodo «ribadisce il fermo impegno per l’adozione di rigorose misure di prevenzione che ne impediscano il ripetersi, a partire dalla selezione e dalla formazione di coloro a cui saranno affidati compiti di responsabilità ed educativi».

Ma Il Sinodo si è espresso anche su altri temi cruciali, la rete, i migranti, la sessualità, i giovani,

RETE – A proposito del «lato oscuro della rete», l’ambiente digitale «è anche un territorio di solitudine, manipolazione, sfruttamento e violenza, fino al caso estremo del dark web». I media digitali «possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà concreta (…). Nuove forme di violenza si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo; il web è anche un canale di diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d’azzardo».

MIGRANTI – Il fenomeno dei migranti, «strutturale e non un’emergenza transitoria, fa dire ai Padri sinodali che «in alcuni Paesi di arrivo, i fenomeni migratori suscitano allarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a fini politici. Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi, a cui occorre reagire con decisione».E la «preoccupazione della Chiesa riguarda in particolare coloro che fuggono dalla guerra, dalla violenza, dalla persecuzione politica o religiosa, dai disastri naturali dovuti anche ai cambiamenti climatici e dalla povertà estrema: molti di loro sono giovani».

SESSUALITA’ – Sul tema cruciale della sessualità si sollecitano «cammini formativi rinnovati», anche dando «il giusto valore alla castità». Il punto che ha ricevuto meno ‘placet’ (178 contro 65 ‘non placet’) è il 150° sull’omosessualità, che afferma che «esistono già in molte comunità cristiane cammini di accompagnamento nella fede di persone omosessuali: il Sinodo raccomanda di favorire tali percorsi». Pur non contenendo il contestato termine ‘Lgbt’ – come invece era nell’Instrumentum Laboris – l’articolo può destare controversie in particolare per l’argomentazione sulle questioni «relative alla differenza e armonia tra identità maschile e femminile e alle inclinazioni sessuali», pur rilevando «la determinante rilevanza antropologica della differenza e reciprocità tra l’uomo e la donna» e ritenendo «riduttivo definire l’identità delle persone a partire unicamente dal loro “orientamento sessuale”».

GIOVANI – Tra le proposte del documento, quella di «rendere effettiva e ordinaria la partecipazione attiva dei giovani nei luoghi di corresponsabilità delle Chiese particolari, come pure negli organismi delle Conferenze Episcopali e della Chiesa universale», e di rafforzare «l’attività dell’Ufficio giovani del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita anche attraverso la costituzione di un organismo di rappresentanza dei giovani a livello internazionale».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741