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Visco: lo spread alto avrà gravi conseguenze per le famiglie e per le imprese

ROMA – Anche Visco all’attacco del Governo. Alla giornata annuale del risparmio il governatore è un fiume in piena: dice che la crescita nel 2019 sarà lontana dalle previsioni dell’esecutivo («sotto l’uno per cento»), denuncia «le conseguenze gravi derivanti dall’aumento dello spread sui titoli pubblici» e il prezzo per famiglie e imprese. Sul palco ci sono il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il capo delle Fondazioni bancarie Giuseppe Guzzetti, il numero uno di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. Per la Lega c’è Giancarlo Giorgetti, per il Movimento Cinque Stelle Carla Ruocco.

Il governatore della Banca d’Italia spiega «Le conseguenze di un prolungato rialzo dei rendimenti dei titoli di stato possono essere gravi. Il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato si riflette negativamente anche sul bilancio e qualora non venisse riassorbito, l’incremento fin qui registrato provocherebbe, già dal prossimo anno, maggiori spese per interessi per circa 0,3 punti di Pil, oltre 5 miliardi»,

Gli istituti italiani hanno a bilancio più titoli pubblici di quanti non ce ne fossero nel 2011, e il contagio dallo Stato agli sportelli può essere rapidissimo. Proprio ieri l’agenzia Standard and Poor’s ha tagliato il rating a ben undici banche italiane, da Intesa a Unicredit, da Mediobanca a Bnl. Nel giro di quattro mesi gli investitori stranieri hanno ridotto l’esposizione in Italia per più di ottanta miliardi di euro, abbastanza per rendere complicata persino una retromarcia. Tria prova a rassicurare tutti, dice che «lo spread non riflette i fondamentali dell’economia», promette che il deficit nel 2019 non supererà il 2,4 per cento. La sala non gli crede granché, e teme un replay del 2011, quando Silvio Berlusconi dovette dimettersi travolto dalla crisi finanziaria.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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