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Firenze: i cittadini area fiorentina contro il Pd e la manifestazione SiTav

FIRENZE – Ancora comunicati senza esclusione di colpi fra Si Tav e No tav anche a Firenze. Dopo la manifestazione del Pd davanti alla stazione Foster per favorire la ripresa dei lavori da parte delle cooperative, che si trovano in difficoltà economiche, la risposta dura dei cittadini dell’area fiorentina che hanno emesso il seguente comunicato:

«Recentemente la Commissione Trasporti della Camera, nell’ambito della revisione del Contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e RFI e in accordo con Regione e Comune di Firenze, ha deciso di procedere ad una revisione del progetto della stazione in zona Belfiore-Macelli, redatto dal Gruppo Norman Foster & Partenrs e Ove Arup, al fine di contenerne drasticamente i costi di progettazione e realizzazione. Anche se il consigliere regionale del M5S Giannarelli ha rivendicato l’atto parlando di revisione totale della stazione Foster, in realtà non c’è niente di nuovo. Restano i fondi stanziati per il tunnel (dei quali almeno la metà già spesi) e resta l’hub treno-gomma nell’area ex Macelli, di cui si parla da due anni senza costrutto.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli, intervenuto l’estate scorsa in due commissioni parlamentari, aveva annunciato di voler sottoporre ad una revisione complessiva, che contempli anche l’abbandono del progetto sia il potenziamento dell’aeroporto di Firenze, sia il Nodo Tav, ribadendo la necessita di una project review. Per la verità in quell’occasione aveva anche sbloccato 47 milioni di euro per la realizzazione della linea 4 della tramvia, suscitando la soddisfazione dell’Assessore Giorgetti, ma accelerando improvvidamente, secondo noi, la cancellazione della tratta ferroviaria Leopolda-Cascine stazione, ricca di potenzialità, sostituendola con una inutile tranvia da Piagge a Leopolda.

Questo per dire che l’atteggiamento del Governo attuale non sembra poi così ostile alle infrastrutture su ferro fiorentine. Non lo è riguardo al sistema tranviario e nemmeno riguardo all’Alta Velocità (Torino-Lione a parte), della quale sembra sposare la filosofia di fondo (Milano-Roma in meno di tre ore). Forse per questo non si riducono i finanziamenti, non si cancella il tunnel e si accetta la cosiddetta mini Foster, senza alcun riguardo per le ripercussioni urbanistiche locali. Ci sembra insomma che l’ abbandono del progetto non sia certo un’opzione e che le sole preoccupazioni del Ministero, nel portare a conclusione la revisione, siano lo stato di avanzamento dei lavori e l’impegno finanziario.

Ma come dicevano i latini: quos vult Iupiter perdere, dementat prius. (a quelli che vuole rovinare, Giove toglie prima la ragione) e così il Sindaco (lo stesso che due anni fa definiva la stazione Foster un incomprensibile spreco di denaro pubblico) diversi assessori e consiglieri sono scesi in strada. Questo anche se i lavori sono fermi non certo per colpa del Governo attuale ma di una lunga catena di errori progettuali e amministrativi, aggravatasi dal 2012 per la questione non risolta delle terre, per i gravi casi di corruzione, per i procedimenti giudiziari che hanno anche interessato esponenti di primo piano di quel partito oggi raccolto dietro ad uno striscione. Ultimo macigno sull’opera sono state le difficoltà dell’impresa costruttrice subentrata, il gruppo Condotte, che ha dovuto chiedere un concordato in bianco per evitare l’assalto dei creditori, mentre il suo amministratore delegato finiva indagato per una brutta storia di tangenti in Sicilia. Buchi di bilancio, licenziamenti e stipendi non pagati da mesi sono stati purtroppo il corollario di questa situazione.

Così Firenze è finita in ostaggio di due cantieri aperti ma fermi, a Campo di Marte e nell’area ex Macelli. Lungo i nove chilometri del Passante AV nel Nodo fiorentino (del quale i nostri amministratori favoleggiano la realizzazione al 50%), non è stato scavato nemmeno un centimetro di tunnel. Tanto meno si scaverà prima delle prossime elezioni amministrative. Dopo una buona mezz’oretta di presidio comunque un grosso scroscio d’acqua ha interrotto l’avventura degli oppositori, costringendoli a rifugiarsi nella vicina pasticceria.

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