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Fiorentina spreca: e la Roma pareggia (1-1). Emergenza in attacco: c’è solo Chiesa. Pagelle

Chiesa: davanti deve fare reparto quasi da solo. E anche lui sbaglia

FIRENZE – Con due refoli di vento sotto la curva Fiesole se n’è volata via la possibile, possibilissima, vittoria sulla Roma. Al 35′ della ripresa, Simeone, non si è fatto trovare su un assist al bacio di Chiesa. E al 49′ lo stesso Chiesa si è mangiato il secondo gol dopo il pareggio di Florenzi (40′). Babbo Enrico, in tribuna non lontano dalla tribuna stampa, si è messo le mani fra i capelli. Ecco il problema: la Fiorentina non ha attacco e vive sulla generosità di Chiesa. Che è bravissimo nelle sue folate seguite da serpentine magiche, ma non è letale sotto porta come lo era il suo babbo. Simeone? Bravo ad approfittare del retropassaggio malfatto di Under al portiere Olsen, nel primo tempo, procurandosi il rigore (poi trasformato da Veretout) che ha fatto sperare a lungo, fin quasi in fondo alla partita, nella vittoria della Fiorentina. Ma un gol solo contro la Roma, sia pure dimessa e con la testa alla Champions, non può bastare. La vittoria, com’è detto, è volata via al 35′ della ripresa, quando nessuno ha messo dentro quel pallone magicamente messo davanti alla porta di Olsen da Federico Chiesa. Simeone si è lasciato prendere in controtempo, Benassi ha cercato di recuperare servendo Gerson che si è fatto murare dal corpo di Olsen. Vittoria buttata via. Peccato: perchè nonostante la potenza della Roma, squadra massiccia e quotata, la Fiorentina era riuscita a prenderle le misure. Bravissimo, come sempre, Pezzella. E anche Veretout, dopo un avvio indeciso, è uscito fuori alla grande. Parentesi sul portiere: bravo in almeno quattro occasioni: ha respinto male di pugno, al 40′ della ripresa permettendo a Florenzi di trovare quel gol sul quale cominciavano a non sperare più nemmeno gli infuocati tifosi giallorossi nel formaggino della Fiesole. Occasione sprecata, lo ribadisco. Centrocampo generoso ma spesso in difficoltà. Molto buono Veretout; meno bene Benassi. Così e così erson. E nemmeno Edimilson convince. Ma quella che soprattutto colpisce è l’emergenza in attacco. Mirallas, così come l’ho visto stasera, non serve. Pjaca? Doveva essere inserito prima. In ogni caso sembra anche lui un corpo estraneo. Pioli dovrà inventare qualcosa in vista di due trasferte (Frosinone venerdì 9 novembre e Bologna dopo la sosta) nelle quali la Fiorentina deve vincere per non lasciarsi risucchiare in un’anonima posizione in classifica. Invertarsi cosa? Magari Vlahovic al fianco di Simeone. Un azzardo? Credetemi, peggio di così, la davanti, non si può fare.

Gerson in lotta

PEZZELLA – C’è Batistuta in tribuna. Una spinta in più per Simeone. E non manca Andrea Della Valle. Non lontano da lui un redivivo: Paulo Sousa. Sorpresa nella formazioni di Pioli: ancora fuori Pjaca e in campo Mirallas. A metà campo c’è Gerson. Edimilson in panchina. La Roma, in vista della trasferta di Champions a Mosca contro il Cska, tiene fuori Manolas, non al meglio. Ma Dzeko c’è. Però il primo tiro della partita (2′) è dell’ex: Greson arriva quasi al limite e lascia partire una saetta. Alta. Pasticcio della difesa viola un minuto dopo: retropassaggio fatto male, Lafont interviene di testa e la rimanda nelle file giallorosse dove arriva Dzeko che calcia al volo per fortuna debolmente fra le braccia dello stesso Lafont. Marcature strette a metà campo. Ping pong da una parte all’altra er una decina di minuti abbondanti. Biraghi ha il suo daffare a contrastare le serpentine di Under, ma se la cava. !3′: coro per Davide Astori. Pericoloso Kolarov al 15′: il suo colpo di testa va alto di mezzo metro. Però è meglio non correre certi pericoli. Rovesciamento d fronte per scorreria di Chiesa: pallone buono per Simeone (16′) che spreca malamente a lato. Fa peggio di lui (20′) Dzeko che a tre metri dalla porta viola la manda oltre la traversa. Occasionissima giallorossa. A metà campo Zaniolo e Nzonzi impongono classe e statura. La Fiorentina fa fatica. La difesa però tampona, grazie a un Pezzella capace anche di dettare l’azione di ripartenza. Giallo giusto per Nzonzi (28′) per un fallaccio a tre quarti su Biraghi.

Pezzella in azione: è stato uno dei migliori della Fiorentina

VERETOUT – La svolta al 29′: alleggerimento sbagliato di Under per Olsen. Scatta Simeone che se ne impadronisce, il portiere gli esce incontro, l’argentino va in terra. Olsen dice di essere stato colpito in faccia. Banti non si lascia convincere e indica il dischetto: rigore. E’ il 33′ quando Veretout batte: pallone in rete alla sinistra di Olsen. “Ora non bisogna sbagliare niente”, urla Pioli. Replica la Roma: fallo di Veretout su Zaniolo. Punizione di Pellerini: palo e deviazione in angolo. Poi la difesa libera, ma Simeone, arretrato per aiutare, resta a terra colpito da Fazio. Giustamente ammonito. Poi è bravo Lafont (40′) che di pugno sventa un pericoloso spiovente di Pellegrini dall’angolo. La Roma spinge e fa valere anche la maggior stazza fisica. Ma Pezzella e compagni resistono. Nei due minuti i recupero la Roma attacca. Pezzella si erge come insormontabile baluardo. Fiorentina negli spogliatoi in vantaggio.

BATIGOL -Che dire? Buona Fiorentina, combattiva nonostante la stazza degli avversari. Che, va detto, con Dzeko si sono mangiati almeno un paio di occasioni da gol e hanno preso un palo. Bravo Simeone a inserirsi al volo nel retropassaggio di Under per Olsen che poi lo ha agganciato facendolo franare in area. Certo, i viola non hanno segnato su azione, ma l’importante è averla buttata dentro. Come sapeva fare Batigol: ovazione per lui, nell’intervallo, da parte di tutto lo stadio. Con il mitico ritornello: “M’innamoro solo se vedo segnar Batistuta, correre alla bandierina, bomber della Fiorentina”. In avvio di ripresa la Roma si avventa sulla partita. La difesa viola è sotto pressione. Che la squadra cerca di alleggerire con rapide ripartenze. Al 5′ applausone per Vitor Hugo che ferma Pellegrini con un takle in scivolata da manuale del calcio. Al 7′ enorme Lafont: para in tuffo su conclusione di Nzonzi dal limite. Un attimo dopo, vista la sofferenza, Pioli toglie Mirallas, artefice di una prova incolore, per rinforzare il centrocampo con Edimilson. Che al 10′ va vicinissimo al gol: il suo diagonale fa, come si diceva una volta, la barba al palo destro di Olsen. Di Francesco manda in campo uno pericoloso: Kluivert. Esce El Sharawy.

CHIESA – Occasionissima al 13′: Chiesa mette lo scompiglio in area giallorossa, vorrebbe servire Simeone, ben piazzato, che però si fa prendere in controtempo. Interviene Benassi che fa proseguire Gerson il quale si fa deviare la palla in angolo da Olsen con il corpo. Gerson si piega in due e piange. Benassi lo consola. Però non si possono sprecare occasioni così. Rischi di compromettere la partita. Al 17′ ancora un’incursione di Chiesa: pallone fuori di centimetri stavolta alla sinistra di Olsen. La Fiorentina cresce e ci crede, la Roma appare disorientata e Di Francesco s’arrabbia. I giallorossi cambiano passo e ricominciano a pressare. Pioli manda in campo Dabo e toglie Benassi. Di Francesco replica inserendo un’altra punta: Schick. Fuori Under. Il problema? La Fiorentina è scarsina, scarsina davanti. L’attacco vive degi spunti di Chiesa e nemmeno li sa sfruttare come nell’occasionissima sprecata da Simeone. Pioli (32′) toglie il Cholito, ormai quasi spento, e prova a mandare nella mischia Pjaca. Con Chiesa ora centravanti. Non falso, ma vero. E’ lui la punta avanzata dei viola.

LAFONT – Clamoroso al 35′: Pjaca s’infila in area e il suo pallone viene deviato in angolo. Banti indica la bandierina. Florenzi corre da lui, s’inginocchia, giura che nessun giallorosso ha toccato quella palla. La manfrina riesce: rimessa dal fondo. Al 38′ Lafont si protende per bloccare un pallone destinato alla testa di Schick che lo colpisce, forse involontariamente. Due minuti dopo è ancora Lafont protagonista, con una respinta di pugno. Il pallone però finisce a Florenzi, ben appostato che tira e non sbaglia. Pallone dentro. E’ uno a uno. Provano a ripartire i viola, anche Vitor Hugo che si butta generosamente avanti. Ma l’attacco non c’è. Chiesa predica nel deserto. Lafont è capace di deviare al 93′ un fendente di Dzeko. Non è tutto: al 94′ Chiesa riscappa via entra in area e tira. Conclusione alle stelle. Clamorosa! Perfino babbo Enrico, in tribuna, non lontano da dove sto scrivendo,si mette le mani fra i capelli. Peccato, peccato. Non è stata solo un’occasione buttata al vento. Su quella palla, e su quella non buttata dentro al 35′, se n’è volata via la possibile vittoria sulla Roma.

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Sandro Bennucci

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