Skip to main content

Usa, elezioni mid-term. Trump rischia, i dem puntano a conquistare la Camera

L’America si accinge ad affrontare un appuntamento elettorale delicato, i cui esiti avranno sicuramente effetto sui due anni residui dell’amministrazione Trump, ma anche sulle prossime elezioni presidenziali.

Martedì 6 novembre gli Stati Uniti vanno al voto per le elezioni di metà mandato. Si rinnovano gran parte del Congresso e 36 governatori su 50. In ballo ci sono tutti i 435 seggi della Camera (United States House of Representatives), eletti ogni due anni, e 35 dei 100 componenti del Senato, in carica invece per 6 anni. I seggi apriranno fra le 6 e le 8 ora americana e chiuderanno fra le 18 e le 21. I risultati definitivi cominceranno ad arrivare nelle prime ore del 7 novembre, quando in Italia sarà ormai mattina presto.

Le elezioni di midterm sono un test molto importante per il presidente americano Donald Trump. I democratici sperano in una alta affluenza al voto per strappare la maggioranza ai repubblicani in entrambi i rami del parlamento o almeno alla Camera, dove l’impresa sembra possibile. Uno scenario che potrebbe rendere molto difficili gli ultimi due anni del mandato di Trump, costretto in quel caso a convivere con un Congresso almeno in parte ostile. Ma il presidente ha trasformato il voto in un referendum su di lui, galvanizzando la sua base elettorale. «Il mio nome non è sulla scheda. Ma in un certo senso c’è, quindi per favore andate a votare», ha detto.

In base agli ultimi sondaggi i democratici sono in vantaggio nei 69 distretti congressuali chiave, quelli che possono determinare lo spostamento degli equilibri alla Camera. E sembrano in grado di conqusitare i 23 seggi che mancano per prendersi la maggioranza a Capitol Hill. Anche se si tratta di un vantaggio di stretta misura, stando all’ultimo sondaggio pubblicato dal Washington Post. Secondo la proiezione, il 50% sostiene i candidati dem, e il 46% quelli repubblicani. Un sondaggio realizzato da The Harris Poll insieme all’Harvard University’s Center for American Political Studies conferma che il voto di martedì sarà per o contro Trump: il 42% degli elettori lo considera come una possibilità di dare un segnale di opposizione al presidente, mentre il 37% un modo per mostrare il proprio sostegno a Trump.

L’America comunque si avvicina al voto in una situazione di violenza ed instabilità che non ha precedenti. Una serie di pacchi bomba spediti a leader democratici e alla Cnn da un estremista di destra e il massacro in una sinagoga di Pittsburgh a opera di un nazionalista hanno segnato i giorni precedenti le elezioni.

Trump ha scelto l’argomento principe con cui cercherà in tutti i modi di mobilitare, e spingere alle urne, il suo elettorato: quello dell’invasione di migranti letteralmente alle porte, da quando è partita la carovana di migliaia di migranti dai paesi dell’America centrale verso gli Stati Uniti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741