Decreto genova: Approvato anche dal Senato con 167 si. M5S spaccato: 10 senatori non hanno votato
ROMA – A tre mesi dal crollo del ponte Morandi, è legge il decreto su Genova e altre emergenze. Il testo è stato approvato dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni. Il provvedimento era passato alla Camera il primo novembre, dopo una seduta notturna. Sono 10 i senatori M5s che non hanno preso parte alla votazione: VittoriaDeledda Bogo, AlfonsoCiampolillo, SaverioDe Bonis, GregorioDe Falco, LuigiDi Marzio, ElenaFattori, MicheleGiarrusso, CinziaLeone, PaolaNugnese MarioTurco.
«Votiamo no a questo decreto per scelta delle opposizioni: di fronte alle tragedia o si chiede alle opposizioni un patto, o si fa in modo che l’opposizione sia l’alibi per coprire le proprie incapacità». Lo ha detto l’ex premier, Matteo Renzi, intervenendo al Senato in sede di dichiarazione di voto sul Dl Genova. «Nelle ore successive alla tragedia – ha attaccato Renzi – avete gettato fango sulle opposizioni, dicendo il falso. Di Maio sappia che non abbiamo approvato la concessione ad Autostrade, quello l’ha fatto il giovane deputato Matteo Salvini. Poi – ha aggiunto – è falso che il Pd abbia preso soldi da Autostrade, che invece ha finanziato la Lega nord per l’Indipendenza della Padania. “Ricordo quanto fu indecoroso il comportamento di Rocco Casalino, il portavoce di Palazzo Chigi, quando mandò ai giornalisti un messaggio in cui chiedeva di mettere in evidenza i fischi al Pd: quanta demagogia di fronte a 43 vittime». Lo ha detto l’ex premier, Matteo Renzi, nel suo intervento in sede di dichiarazione di voto, al Senato, sul decreto Genova.
L’Aula del Senato ha sospeso per qualche minuto la seduta dopo l’approvazione del decreto Genova e altre emergenze, in un clima di bagarre. Poco prima, alcuni senatori del Pd avevano mostrato il fascicolo del provvedimento, con il presidente del Senato Casellati che ha subito chiesto di mettere giù i fascicoli. Non era in Aula il senatore M5s Gregorio De Falco quando il decreto Genova è andato in votazione. Il senatore, intercettato fuori dall’Aula, ha mostrato sorpresa alla notizia dell’avvenuta votazione: «Hanno votato? Ma la seduta non era sospesa?» ha affermato correndo verso l’Aula.