
Sanità: il Consiglio regionale al lavoro per eliminare il superticket
FIRENZE – «Inizia un lavoro in commissione sui ticket sanitari a seguito di un atto di indirizzo del
Consiglio regionale sulle fasce di reddito. La sfida è di rendere più progressive le fasce e valutare se ci sono le condizioni per poter eliminare i costi aggiuntivi e il cosiddetto superticket». E’ quanto dichiarato da Stefano Scaramelli, presidente della commissione sanità del Consiglio regionale toscano, che ieri ha dato il via ai lavori sul ticket con l’audizione del responsabile del settore organizzazione cure della Regione Lorenzo Roti.
A settembre, ricorda una nota, il Consiglio regionale ha approvato una mozione che impegna la Giunta a istituire un tavolo tecnico politico sulle fasce di reddito e sui problemi emerse. «Quella mozione – ha aggiunto Scaramelli – è stata votata all’unanimità. È doveroso che la Toscana si interroghi. Giunta e Consiglio sono chiamate a un lavoro congiunto per provare a rimodulare le fasce di reddito».
Contrari ai ticket il vicepresidente della commissione, Paolo Sarti (Sì Toscana): «I dati confermano che i ticket allontanano i ricchi dalla sanità pubblica. Rappresentano una tassa sulla salute, una misura iniqua che va contro il principio universalistico e non è conveniente, serve invece intervenire sulla fiscalità generale».
Anche Serena Spinelli, capogruppo di Art.1-Mdp, è contraria: «Bisogna capire – ha affermato – come intervenire per fare in modo che su alcune prestazioni il pubblico sia concorrenziale».
Sulla stessa linea Andrea Quartini, M5s, che definisce i ticket non equi e dannosi. Per il vicepresidente segretario della commissione, Paolo Bambagioni (Pd),«se è vero che il servizio
sanitario pubblico deve tendere a non far fuoriuscire nessuno, è anche fisiologico che una quota si affidi al privato. Ritengo giusto concentrarci sui margini di miglioramento del nostro sistema nell”offerta di prestazioni».